«Ventisette anni di squash e non sentirli»

Una parabola sportiva lunga 27 anni. Tanti sono quelli che Patrizio Negro, classe 1960, ha dedicato allo squash prima come giocatore, poi come presidente, allenatore, capitano della sua squadra in serie A e adesso in una seconda vita da agonista con i prossimi campionati veterani che si terranno a Bari da oggi 21 e i prossimi 22 e 23 febbraio. Ma il tramonto è ancora lontano. «Finché la salute e il fisico mi sostengono tengo duro. Ormai sono quasi venti anni che frequento i campionati veterani: da quando sono over 35», è il primo commento di Negro che con i suoi 54 anni è il più anziano del circuito. «Io non smetto anche perché in Inghilterra c’è un giocatore di origine malese che scende ancora in campo a 82 anni», dice ridendo. «A parte gli scherzi, giocare a squash è una cosa che ti entra nel Dna. Nella mia scuola, perché io faccio questo di professione, passano molti allievi. Alcuni dopo smettono di giocare per motivi familiari, ma tutti alla fine con gli anni ritornano, perché lo squash ti entra nel sangue».
Tanto che Negro, quando il 9 aprile del 2005 apre la sua palestra il “Celeste Squash Villorba”, l’anno successivo iscrive la squadra al campionato nazionale e dopo una stagione in serie B, entra nell’elite nazionale. «Siamo dal 2007 al vertice del campionato a squadre, con il prestigioso terzo posto di due anni fa. Poi la decisione, la scorsa stagione, di interrompere questa bella esperienza per un problema di costi. Avevo tutti giovani atleti inglesi e una brava giocatrice belga che ci hanno permesso di toglierci qualche soddisfazione. Ma ormai riuscire a conciliare una squadra nel massimo campionato e la mia palestra era diventato impossibile». Così gli è toccato vedere la prima giornata del torneo assoluto a squadre, la scorsa settimana, da spettatore.
Adesso l’attenzione è tutta puntata sul prossimo campionato veterani. «Cercherò di salire sul podio, o rimanere comunque al vertice della categoria. Sono passate un po’ di stagioni da quando ho vinto il titolo Trivenet, ma mi difendo ancora. Certo i riflessi non sono più come quelli di una volta, ma non rinuncerei per niente al campionato di Bari. Adesso con i voli low cost è tutto molto conveniente. Lo squash è la mia vita. Ho dei figli giovani, li sto avviando a questa disciplina». Per un'altra generazione di Negro in campo.
Alessandro Torre
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