«Una Benetton italiana, ottimo»
Capitan Soragna non vede l’ora di ricominciare a giocare, da domani full immersion con la Nazionale
Teo Soragna, capitano della Benetton, è in vacanza in Versilia, terra di sua moglie: per lui come per gli altri 17 azzurri sono gli ultimi giorni spensierati. «E per fortuna che sono gli ultimi», dice lui.
Cioè?
«Confesso che non ce la faccio senza pallacanestro, dall’ultima partita è passato un sacco di tempo ed è un bel pezzo anche che non mi alleno: non vedo l’ora di iniziare e tornare in palestra».
Allora coraggio Teo, domani siete tutti a Milano in vista degli Europei, compresi tre ragazzi baciati dalla gloria: Bargnani, Gallinari, Belinelli, il trio che fa sognare i tifosi.
«E’ una Nazionale intrigante, abbiamo acquistato grande talento, fisicità e atletismo. Sarà interessante vedere come riusciremo ad inserire da subito i nuovi, che sono ricchi di classe: questo sarà un fattore importante per la nostra avventura. Belinelli comunque ha già disputato i mondiali, Bargnani e Gallinari le loro esperienze se le sono fatte, si tratta di addizioni importanti. Bisognerà però evitare di caricarli di responsabilità e troppe aspettative».
Tu potresti essere la «chioccia» del gruppo di Recalcati.
«Siamo in tanti a poterlo essere: io, Marconato, Basile, Galanda, Bulleri, l’importante è che lo zoccolo duro crei un bel gruppo, ma non ci saranno problemi, chi entra in nazionale si integra immediatamente, l’aria è buona».
Con quattro compagni di squadra ti sentirai come alla Ghirada.
«E’ bello e importante che la Benetton si sia data questa impronta di italianità, di un modo di pensare italiano che dovrà contagiare tutti gli altri giocatori. Credo che ricominciare con questa caratteristica costituisca un ottimo messaggio a tutto il movimento».
In attesa dei tre stranieri siete in sette: un tuo giudizio?
«Gli italiani li conosciamo, Chalmers me lo ricordo in Eurolega due anni, giocatore esplosivo, ed anche se l’A1 è molto dura a Sassari ha fatto la differenza. Atsur onestamente non lo conosco, Ramagli e Atripaldi però me ne hanno parlato in modo positivo. E’ ancora presto per dire che potrà essere una sorpresa però si tratta di un giocatore giovane già pronto, quindi c’è da contare su di lui. Ora aspettiamo gli ultimi colpi, la parentesi alle summer league americane è servita proprio a questo. Chiaro che bisognerà fare i conti con i budget di altri club, certi giocatori se li sono già accaparrati gli avversari, però Marco è molto bravo e certamente troverà qualcuno di buono».
La grande favorita resta Siena?
«Lo è automaticamente in quanto campione uscente. Ma Roma vanta disponibilità finanziarie che in Italia forse non ha nessuno, ha già preso Fucka ed altri arriveranno, poi c’è anche Milano con un budget niente male, le due bolognesi. Insomma, sono sempre le solite note».
In Europa andrete alla scoperta della Uleb Cup.
«Un’avventura particolare, le squadre di livello non mancheranno, qualcuna l’anno scorso era in Eurolega. A livello non di riposo ma di programmazione degli allenamenti speriamo di giocare al sabato il più possibile, per recuperare il ritmo che abbiamo sempre avuto in Coppa. Certo, dipenderà anche dal parere delle altre squadre».
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