Trent’anni fa il primo successo in Russia C’era anche Lucchetta

TREVISO. 9 gennaio 1985-9 gennaio 2015. Sono passati 30 anni, e in 30 anni di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, anzi tantissima. Alle Olimpiadi del 1980 e a quelle del 1984, mancarono due...

TREVISO. 9 gennaio 1985-9 gennaio 2015. Sono passati 30 anni, e in 30 anni di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, anzi tantissima. Alle Olimpiadi del 1980 e a quelle del 1984, mancarono due squadroni: quello a stelle e strisce a Mosca ’80, quello sovietico a Los Angeles ’84. Il volley, metteva a confronto due blocchi, quello occidentale e quello orientale, e due modi di intendere quello sport in modo completamente diverso. Allora quella che chiamavamo Russia, si estendeva dal confine con la Finlandia fino a Vladivostok, e in quella che oggi è la capitale dell’Estonia, Riga, una squadra italiana, la Santal Parma, andava a vincere 3-1 contro i padroni di casa, che l’anno prima avevano tolto lo scettro di campione sovietico ad una squadra, il Cska Mosca, la squadra dell’Armata rossa, che era stata l’incontrastata dominatrice dei campionati sovietici. C’era il cambio palla, e i set finivano quando una delle due squadre arrivava per prima a quota 15 con uno scarto rispetto all’avversario di 2 punti. In quella Santal Parma, che si impose sui lettoni per 6-15, 15-8, 8-15 e 6-15, c’era anche un pezzo di Marca gioiosa. In quella squadra giocava Pierpaolo Lucchetta, che ricopriva il ruolo di universale. Nato a Conegliano il 14 gennaio 1963, dopo le giovanili a Codognè, il balzo nel grande volley con la maglia della Pallavolo Treviso in serie A2, prima nella stagione 1980-81 e poi per quattro stagioni, targate Sisley dal 1987 al ’91. In mezzo sei stagioni con la Santal Parma, dove nelle prime due stagioni si trovò a giocare con il palleggiatore coreano Kim Ho Chul, che poi a Treviso avrebbe scritto un pezzo di storia del club orogranata. (m.g.)

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