Tennis, mille posizioni scalate in cinque mesi: Scomparin è 976 Atp e ora può sognare
Il tennista che si allena all’Eurosporting sale in classifica: «Entro fine anno vorrei arrivare 800, e in tre anni attorno al 200»

A un anno dal primo punto Atp, è entrato tra i migliori mille della classifica; in appena cinque mesi ha guadagnato qualcosa come mille posizioni. La scalata alla classifica di Pietro Scomparin è velocissima e, promette, «ancora da completare».
Gli obiettivi sono chiarissimi in testa, e il tennista trevigiano non ha timore a sciorinarli: «Entro fine anno entrare negli 800, e in tre anni salire tra il 200 e il 300». Insomma roba da sognare le qualificazioni negli Slam.
Il best ranking è arrivato pochi giorni fa: 976, grazie in particolare ai risultati negli Itf in Ungheria e a Bologna, ma frutto anche di un nuovo approccio alla stagione da parte di Scomparin.
Ventiquattro anni, da due si allena all’Eurosporting, dove dopo pochi mesi dal suo arrivo, sono sbarcati Maria Elena Camerin e Magnus Lundgren, i tecnici che lo seguono più da vicino.
Scomparin ha iniziato col tennis abbastanza tardi, «avevo 12 anni. Fino a quel tempo avevo fatto calcio e sci. Ero bravino ma odiavo il freddo; e al calcio preferivo uno sport individuale». Fino ai 16 anni ha giochicchiato senza pensare alla carriera, poi però un’esperienza in Spagna – per due anni – ha cambiato le cose. A Barcellona ha capito che il talento non mancava.
«Dai 19 ai 21 anni ho giocato a Verona», poi il ritorno a Treviso, a Vacil con Marco Speronello, e appunto due anni fa all’Eurosporting dove tuttora si allena. Ma qualcosa è cambiato quest’anno.
«È cambiata la convinzione. E poi non avevo mai giocato tanto, all’estero soprattutto. Avevo sempre partecipato agli Open per lo più in zona. Ma questa volta ho le persone giuste che mi hanno spinto a concretizzare il mio livello di tennis. Tutto parte prima dalla testa, e poi con Magnus e Maria Elena ho lavorato su alcuni colpi e sulla tattica». Pietro è un contrattaccante dal fondo, che non molla una palla, con cui il punto bisogna andare a conquistarselo.
Negli ultimi mesi Scomparin è arrivato in finale all’Itf di Nyiregyhaza, «sono partito dalle qualificazioni. Ho giocato 8 match in sette giorni, all’ultimo le batterie erano esaurite».
In finale ha incontrato il tennista di casa Máté Valkusz, ex 204 Atp; e gli otto turni si sono fatti sentire. Poi i quarti di finale a Bologna, dove ha perso con Malgaroli.
«Una battaglia di quattro ore, ho avuto cinque match point. Si poteva vincere», prosegue.
Due risultati inanellati in una stagione di quarti di finale, ottavi e semifinale in quasi ogni Itf. Ma la stagione non è finita, «adesso ho un paio di settimane di allenamenti, poi giocherò altri tornei. Stiamo scegliendo tra alcuni “Future”, probabilmente in Spagna e a Bol in Croazia». Pochi giorni fa un’intervista a Stefano Travaglia, ex 60 atp, ha riacceso i riflettori sui costi del tennis per i giocatori oltre il 100 in classifica.
«È tutto autofinanziato. Capita di andare a fare un torneo all’estero e di uscire al primo turno. Significa prendere 100 euro, e averne spesi molti di più. Con i campionati a squadra si riesce a guadagnare qualcosa. Quest’anno ho giocato la B1 con Rovereto, il prossimo farò la A2 con Bologna. Ma senza la famiglia sarebbe impossibile». Non è impossibile però sognare, e allora che la scalata continui...
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