Susegana, biker all'assalto del castello

Il complesso fortificato di San Salvatore e il Montello uniti da un sogno iridato
SUSEGANA.
Meno 31 giorni allo show delle «ruote grasse» tra Collalto e Montello. Il Mondiale marathon darà l'assalto al castello di San Salvatore. Simbolo di Susegana, roccaforte dei conti di Collalto. I biker s'inerpicheranno lassù, attraverseranno il cortile, si gusteranno un panorama mozzafiato. Scopriranno colli e vigneti. Solcheranno il fronte austriaco della Prima Guerra mondiale, costeggeranno scenari inimitabili. Luoghi del dolore. Il castello di San Salvatore finì sotto il tiro nemico e ne patì le conseguenze.  Sfregiato e ferito. Massimo Panighel, ideatore del Mondiale, da tre anni desiderava portare il suo «gioiello» fra le mura dei nobili Collalto. Nel 2010, proprio lassù e in un contesto da favola, aveva ospitato la vernice dell'Europeo. Stavolta ci porterà i campioni del fuoristrada. E sarà una indimenticabile «prima volta». Il Mondiale celebrerà la Grande Guerra, ma abbraccerà il Medioevo: sfiorerà anche il castello di Collalto. Lì, secondo una leggenda, Chiara Da Camino, moglie di Rambaldo VIII di Collalto, accecata dalla gelosia, murò viva la damigella Bianca da Collalto. Il fantasma del castello. «La mountain bike è sport giovane, ma il 50% del mercato mondiale delle bici è rappresentato oggi proprio dal fuoristrada - afferma Massimo Panighel - Ci aspettiamo che il territorio colga lo sbocco turistico che può derivare da questa disciplina. Soprattutto per il dopo-Mondiale. Mi riferisco a un turismo lento e sostenibile: camminate a piedi, escursioni in bici, passeggiate a cavallo. Noi uniremo Collalto e Montello, il prossimo 26 giugno, attraverso una passerella. Ma perché non pensare per il futuro a dei collegamenti ciclopedonali? E perché non ragionare sulla funzione sociale che potrebbe garantire una struttura permanente?».  Susegana e Nervesa divise dalla Grande Guerra, riunite dalla bicicletta. Ma è un fatto anche di mentalità: «All'estero, basta trasferirsi oltre confine, c'è una diversa concezione della pista ciclabile - aggiunge - Pensiamo a dei collegamenti: perché non sfruttare, ad esempio, la linea ferroviaria dismessa fra Montebelluna e Conegliano? Magari riproducendo quanto a Treviso è possibile apprezzare lungo la Restera».  Nel 2010, il ponte provvisorio sul Piave non fu realizzato, la portata del fiume non lo consentì. Si adottò una soluzione alternativa. L'Europeo virò per Ponte della Priula e stabilì il record di 130 km. Irripetibili, visto che da quest'anno il «tetto» massimo è fissato a 120 km (ma Celestino & soci si «limiteranno» a 115,7). Il Collalto diventerà teatro di battaglia solo per gli atleti che si sfideranno per la maglia iridata. Non è previsto per gli amatori, che potranno contare su un chilometraggio, relativamente, più contenuto... Ma Panighel si sofferma infine sul prezioso lavoro dei volontari: la zona del Collalto, che finirà di essere tracciata nei prossimi giorni, sarà appannaggio dei gruppi Conegliano Bike (50 soci) e Collalto Corse-Sprint Vidor La Vallata (10 soci, ma saranno in 20 a faticare per il Mondiale). Gente genuina e appassionata come il popolo della mountain bike. Da quelle parti, ogni anno, organizzano il Giro della Torre. Rigorosamente in fuoristrada.

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