Quel tiro al cianuro di Dean Garrett

A proposito di revival, domenica la Silver per la De’ Longhi inizia con la Viola ed allora è inevitabile non riandare a quel 18 aprile 1993, garatre dei quarti di finale playoff, dove la Benetton estromise Reggio Calabria grazie ad un canestro di Dean Garrett annullato perché, secondo il tavolo, segnato a tempo scaduto. Treviso l’anno prima aveva vinto il suo storico primo scudetto e quel giorno doveva affrontare i neroarancio al Palaverde nello spareggio per la semifinale. Erano trascorsi appena cinque giorni dalla madre di tutte le sconfitte, quella in finale di Eurolega con il Limoges, e francamente qualcuno nutriva più di un timore che stesse per finire pure la corsa tricolore, anche perché non c’era nemmeno Toni Kukoc, a letto con la febbre dopo aver perso quel famigerato pallone da Forte. Treviso aveva vinto 102-93 garauno perdendo 87-85 garadue al Pentimele. In garatre a 4” dalla fine due liberi di Nino Pellacani portano la sfida sull’84-82. Sulla rimessa i casual non tornano velocemente in difesa, lungo lancio baseball di Avenia per Dean Garrett che raccoglie e schiaccia sulla sirena: l’arbitro Maggiore convalida ma il collega Teofili, dopo consulto al tavolo, annulla perché gli dicono che il canestro è stato segnato a tempo scaduto. Furibondo parapiglia in campo e sugli spalti (a Treviso era arrivato un charter di tifosi calabresi), proteste roventi della Panasonic che si ritiene defraudata dell’overtime, accuse pesanti anche alla Benetton ed al pubblico: Tuttosport titola: "Vietato vincere per noi terroni", la Stampa riporta le parole del compianto giemme Piero Costa, scomparso prematuramente 4 anni dopo, che definisce "razzisti" i tifosi trevigiani. Ancor oggi qualcuno sostiene che quella decisione abbia cambiato la storia della pallacanestro reggina. Ed il giorno della presentazione della sua squadra, lo scorso 14 settembre, coach Gianni Benedetto ha avuto modo di dire: «Noi siamo ancora la Viola (cambiata di gestione tre volte, ndr) loro non sono più la Benetton. Andremo a riprenderci quello che ci hanno rubato». Reazioni e commenti eccessivi, anche se poi quel canestro in realtà c’era, con l’instant replay sarebbe stato convalidato: decisero tutto gli ufficiali di campo. Ad ogni faccia a faccia tra Treviso e Reggio Calabria immancabilmente riaffiorano vecchie e mai dimenticate ruggini; di certo al Palaverde i tifosi reggini saranno parecchi, arriveranno da tutta Italia: sarà opportuno ricordare, a loro come a quelli trevigiani, che è roba accaduta oltre 21 anni fa. E che in fondo si tratta sempre e solo di una partita di pallacanestro. (s.f.)
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