Prosecco Cycling, la corsa ciclistica dove vince (fra trippa e bollicine) chi va piano

Domenica 28 settembre la gara sulle colline del Prosecco dove c’è un tempo minimo... di arrivo: vietato tagliare il traguardo prima delle 11.40, già 2.600 iscritti. Introdotto il quick stop per degustare le specialità di tutta la regione

Un'immagine di una passata edizione della Prosecco Cycling
Un'immagine di una passata edizione della Prosecco Cycling

È la manifestazione ciclistica che abolisce l’agonismo e incorona la bici come mezzo per godersi la natura senza l’assillo del risultato. Tanto da inserire in classifica solo chi ci mette più tempo.

La Prosecco Cycling numero 21, in programma domenica 28 settembre, viaggia su numeri record: 2.600 dorsali già all’inizio di questa settimana, con 29 nazioni e quattro continenti a testimoniare la vocazione senza confini. Un’internazionalità (800 stranieri) radicata che troverà conferma alle 8.30, allo start da Valdobbiadene, con partecipanti battenti bandiera degli Stati Uniti, Canada, Argentina, Australia, Hong Kong, Giappone, Brasile, Messico.

L’organizzatore della Prosecco Cycling: «Discutiamo progetti di mobilità sostenibile da New York a Tokyo»
Massimo Stefani, organizzatore dell’evento

Una pedalata da 100 km (1.510 metri di dislivello) fra i saliscendi del Conegliano Valdobbiadene Docg, che si trasforma in evento di puro cicloturismo: 1.800 pernotti certificati per le colline patrimonio Unesco, il 70% dei concorrenti si fermerà almeno due notti.

Testimonial illustri

La “creatura” di Massimo Stefani ha spinto a pedalare circa 55 mila appassionati in 21 edizioni e, particolarità assoluta, permette di presentarsi alla partenza con bici a pedalata assistita. Testimonial di quest’anno gli ex professionisti Claudio Chiappucci e Marco Saligari.

Ma alla Prosecco Cycling 2025, accanto alle consuete classifiche che premiano i più veloci nelle tre salite cronometrate (via Busi, Ca’ del Poggio e Collalto; sì, confermatissima l’erta di San Pietro di Feletto, ormai appuntamento irrinunciabile pure al Giro) e le squadre con più corridori in 30 secondi, il top dell’originalità viene raggiunto con l’idea di premiare chi va piano.

La grande novità

Tanto che è stato previsto un tempo minimo, proprio per stroncare sul nascere qualsiasi velleità agonistica: chi finirà prima delle 11.40, non entrerà in classifica. Chi ci metterà meno di tre ore, non potrà incarnare lo spirito della Prosecco. E quindi niente classifica.

L’obiettivo è incentivare le pedalate a contatto con la natura, alzando la testa dal manubrio e ammirando quel che si vede attorno. «Prosecco Cycling diventerà il primo evento ciclistico al mondo in cui i partecipanti non potranno arrivare al traguardo prima dell’orario stabilito dall’organizzazione: chi lo farà, non entrerà in classifica», le parole con cui gli organizzatori hanno presentato la simpatica scelta.

Pause enogastronomiche

Per poter rispettare le indicazioni cronometriche da ciclismo slow, ecco l’altra novità del quick stop: sosta breve e gourmet, a Col San Martino, nel segno della trippa e del Prosecco.

Archiviata la pausa, la ripartenza – per rimanere in tabella, quella al contrario voluta da Massimo Stefani – è alle 11.20: ultimi 13 chilometri a ritmo controllato, per poter tagliare il traguardo oltre le tre ore. La novità concepita dagli organizzatori, in verità, è un riannodare il filo della storia del ciclismo: chi non ricorda la maglia nera che un tempo premiava al Giro d’Italia l’ultimo in classifica?

Memorabili le battaglie per conservare l’ultimo posto, sfide epiche che ebbero fra i principali interpreti Luigi Malabrocca e Giovanni “Nani” Pinarello. La Prosecco Cycling imbocca la stessa strada, evidenziando come il ciclismo possa viaggiare in una direzione che non contempla solo ordini d’arrivo e sfide in volata al fotofinish. 

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