Motori, Badoer junior ha il kart come trampolino di lancio

Nella stagione scorsa 10 pole e i titoli di vicecampione italiano ed europeo: quest’anno il figlio dell'ex Ferrari punta in alto

MONTEBELLUNA. La stagione passata non gli è andata per niente male, anche se con un po’ di fortuna potevano arrivare coppe e titoli, solo sfiorati: 10 pole in 15 gare corse fra Italiano, Europeo e Wsk sono il gran bel biglietto da visita con cui Brando Badoer, 14 anni, figlio di Luca, si è presentato di fronte alla stagione 2021, quella in cui lo abbiamo visto debuttare nel Wsk Ok dopo aver fatto vedere ormai di che pasta è fatto nel Wsk Ok Junior, l’anno scorso.

Dopo essere diventato vicecampione italiano ed europeo nella stranissima stagione passata (il Covid e il lockdown hanno imposto una revisione del calendario anche al kart, tanto che la stagione iniziata a gennaio è stata sospesa a fine febbraio e ripresa solo con l’inizio dell’estate), ora Brando punta a fare altra esperienza nel mondo dei kart gareggiando stavolta contro avversari più grandi ed esperti di lui: «L’anno scorso è stato molto difficile: sono rimasto due mesi completamente fermo e ho ripreso solo a maggio. È stata una stagione anomala che ha visto molte gare concentrate in poco tempo: è stato difficile anche correre senza potersi prendere alcuna pausa fra una gara e l’altra», racconta.

Lui sa bene che il 2020 gli è stato molto utile per il resto della sua carriera: l’Europeo vede al via gli stessi piloti del Wsk e il giovane montebellunese ha rischiato seriamente di vincere il titolo: «Ho portato a casa tre pole e un podio, ma sono stato buttato fuori due volte in gara. Senza quelle uscite potevo giocarmi il titolo, ma gli incidenti mi hanno un po’ frenato. Ho fatto terzo nel Wsk Supermaster Series e sono molto felice perché ho fatto registrare ottimi tempi anche nel Mondiale. A Portimao, sotto la pioggia, ero primo dopo aver fatto la pole, ma anche lì sono stato buttato fuori. Sono un po’ amareggiato per le ultime due gare del campionato, ma sono comunque riuscito a laurearmi vicecampione, mettendo a frutto un’ottima costanza», racconta Brando, già veloce anche sul bagnato.

Questa stagione ha già visto andare in scena le prime due gare, concluse da Brando con il settimo posto di Adria (ma era stato anche terzo a inizio gara e quinto in qualifica) e un ritiro a La Conca dopo un inizio di weekend corso tutto in linea con i tempi dei primi. Al di là dei primi risultati nella nuova serie, il giovane sa di poter contare sui consigli di un papà d’eccezione. Luca, 59 presenze e 51 partenze in Formula 1, lo segue a ogni gara: «Ma voglio che faccia da solo, per quanto possibile», assicura. «In questo modo può imparare di più e in tempi più rapidi: è lui, ad esempio, a sistemarsi il kart».

L’obiettivo di Brando è quello che hanno tutti i piloti, arrivare un giorno in Formula 1. Ma il ragazzo tiene i piedi ben piantati per terra: la priorità è lo studio, costi quel che costi. E costa parecchi sacrifici: «È difficile riuscire a correre e studiare. Frequento l’istituto Filippin di Paderno e ho ottimi voti, per carità, ma sto affrontando alcune materie del tutto nuove e la mole di lavoro e studio rispetto alle scuole medie è ben diversa: frequento l’indirizzo economico-sociale», continua Brando, il prossimo weekend impegnato a Sarno. —

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