Modolo e Gatto cacciatori di tappe alla trevigiana

TREVISO. Se cercate cacciatori di tappe nella nutrita spedizione trevigiana al Giro, Sacha Modolo e Oscar Gatto sono fra i più indiziati. Al primo manca ancora uno squillo rosa in un curriculum ricco di successi, al secondo l’ultimo sigillo nella corsa più amata maturò a Tropea nel 2011. «Cerco la prima vittoria al Giro», ruggisce Modolo, «Rispetto a due anni fa, è cambiata la mentalità. Con una squadra a disposizione è un’altra musica: posso contare su Richeze come ultimo uomo, Ferrari come altro elemento veloce e Mori che ci aiuterà a restare coperti nel finale. Avere un treno significa fare metà fatica e in giro non vedo squadroni. Giant a parte, non ce ne sono superiori alla Lampre. Ce la giocheremo». Il 27enne velocista di Conegliano si è sbloccato settimana scorsa al Giro di Turchia. Era dal 2012 che non esultava così tardi. Nella prima parte di stagione, l’aveva spesso sfiorato o era stato bersagliato dalla sfortuna. Gli serviva un successo per ritrovare autostima. Il morale, alla vigilia della corsa rosa, è di quelli che promettono bene: «Per chi è abituato a vincere come me, la vittoria è tutto. Ero sempre lì con i migliori, sapevo di aver lavorato bene, i dati non potevano sbagliare. Puntavo alle prime due tappe della Tirreno e invece sono caduto. Poi avevo messo in conto di soffrire le frazioni più toste: il mese precedente, fra Qatar e Oman, non avevo corso in salita. Dopo la mancata partecipazione alla Sanremo, c’era un po’ di delusione. La vittoria in Turchia mi permette di affrontare il Giro con altro spirito». L’ultima sua fotografia rosa è legata alla tappa conclusiva di Brescia nel 2014: secondo dietro a Cavendish, che stavolta mancherà. «La sua presenza non avrebbe rappresentato un problema, ho dimostrato più volte di potermela giocare», incalza, «E poi gli sprinter al Giro non sono scarsi: da Mezgec a Viviani, da Nizzolo a Pelucchi e Greipel. Quest’ultimo non ha la squadra, ma resta forte. Sulla carta avremmo 7 arrivi adatti a noi, il primo domenica a Genova. Vedremo giorno per giorno. Jesolo? Saremo alla fine della seconda settimana, la fatica comincerà a farsi sentire... L’indomani prenderò invece la crono Treviso-Valdobbiadene come una passerella, correrò sulle mie strade».
Anche Gatto vorrebbe lasciare il segno: «Mi piacerebbe fare qualcosina di buono, ormai la gente si è dimenticata della vittoria a Tropea (quest’anno ritrova Contador come nel 2011..., ndr), esordisce il 30enne altivolese dell’Androni, all’ottavo Giro, «La condizione non è male, vedo una corsa interessante con tante opportunità. Parto fiducioso. Già nella prima settimana, sono previste tappe mosse e un po’ particolari. Mi stuzzica Sestri Levante, proverò a inventare qualcosa. Poi potrebbe fare al caso mio Fiuggi, ma ho segnato con il circoletto rosso il Monte Berico. Sarò vicino a casa, ci tengo: il procuratore Moreno Nicoletti è fra gli organizzatori». I mangia-e-bevi sono ideali per le sue caratteristiche: «Terreno per gruppetti e fughe. Siamo una squadra votata all’attacco, sarebbe bello ritrovarsi in avanscoperta con l’amico Bandiera: l’abbiamo sperimentato l’anno scorso, ma con team diversi».
Mattia Toffoletto
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