L’ufficio virtuale del nuovo Treviso e i legami stretti tra Pioppi e Dubai
TREVISO
Una società creata a Londra con la sede in un ufficio virtuale, un progetto che al momento è altrettanto virtuale, un intreccio di interessi che porta a Dubai, e due tentativi di acquisizione nel mondo del calcio falliti appena nati. L’operazione “Atlantis” è una foresta di punti di domanda e più ci si addentra più sembra difficile trovare le risposte. Francesco Pioppi, regista dell’operazione di acquisto del Treviso, si è negato e così i dubbi che sono sorti tra giocatori, tifosi e al Comune di Treviso, che ha affidato la gestione dello stadio alla vecchia proprietà, rischiano di diventare timori.
Partiamo da Pioppi. 39 anni, di Udine, è il ceo della “Genetica Medical Clinic” di Dubai e della Iderm Middle East, amministrata da Saif Ghanim Al Mazrooei, specializzata nella fornitura di apparecchiature tecnologiche per la salute e medicina. Nel 2015 Pioppi ha patteggiato 1 e 4 mesi per l’accusa di bancarotta fraudolenta nel fallimento della Prodotti cosmetici professionali (marchio Rosactive). Da un anno a questa parte però ha mostrato interesse per i calcio italiano. Prima tramite la Boreas Capital – controllata dal fondo Igs sempre di Dubai - ha acquisito il Vicenza, ma la sua avventura è terminata con il fallimento. A luglio ci ha provato qualche chilometro più a sud-ovest con la Lucchese, e insieme, come a Vicenza, con Riccardo Ferri. Ma l’affare non è andato in porto. Ora l’operazione con il Treviso, completata il 2 novembre.
Ma non è facile nemmeno intuire da dove arrivino esattamente i soldi per la gestione del Treviso. Ad acquisirlo è stata appunto la Atlantis Sport Management, composta da Pioppi, Michele Dal Cin, osservatore della Sampdoria e Biljana Dasic, moglie di Claudio Capuzzo, che già aveva accompagnato Pioppi nell’operazione Vicenza. La società è stata creata il 10 settembre al 27 Old Gloucester street di Londra, la sede virtuale di moltissime società. Tra le migliaia ce n’è un’altra creata il 23 ottobre, poco prima dell’acquisizione del Treviso. Si chiama Arthogene, e oltre a Pioppi ne fanno parte Stefano Olgiati e Andrea Maralla, quest’ultimo ne è azionista per il 5%, mentre il restante 95% è della Iderm di cui si è detto sopra. Ma sempre allo stesso indirizzo Pioppi fa parte anche della Genetica Llp, e della Igs Holding Europe, nuovo nome di Boreas.
Un castello che non basta però a rispondere alla domanda principale: perché, dopo aver provato ad acquisire due società calcistiche di Serie C, ha spostato il suo mirino su una società a fondo classifica dell’Eccellenza? Con quali obiettivi? Se come ha detto il presidente Stefano Realini l’obiettivo è usare la squadra come veicolo pubblicitario per delle attività nella biomedicina, perché non ha semplicemente fatto una sponsorizzazione, ma si è preso la società? —
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