L’esordio dei campioni sulla “bici degli abbracci”

Hugbike, o meglio “bicicletta degli abbracci”. Il curioso mezzo nato per volontà della onlus “Oltre il Labirinto” è un messaggio di speranza. Presentato al Gran Gala di Conegliano, il tandem pensato per i bambini autistici ha debuttato sulle strade della Treviso Marathon. Cinque hugbike guidate da campioni dello sport o personaggi legati all’associazione XI di Marca, che hanno a cuore la solidarietà. Si sono cimentati la pattinatrice pluriridata Silvia Marangoni, l’ex cestista Riccardo Pittis, l’ex ciclista Marzio Bruseghin, Mauro Benetton e il mastro vetraio Marco Varisco. Tutti al via da Conegliano, Marangoni & soci sul sellino posteriore, staffetta fra bimbi lungo i 42 km. Al traguardo di Treviso, si respirava un clima di festa. Silvia Marangoni osservava perplessa i maratoneti e giurava di non volerci provare: «È stata un’emozione unica, sono contenta di aver dato visibilità a questo progetto. Oggi ha vinto la solidarietà», spiegava la dieci volte iridata dei pattini, che ha accompagnato i piccoli Michele e Maria Sole. Pittis è incappato invece in un guaio tecnico. Ha emulato Marco Aurelio Fontana, bronzo nella mountain bike ai Giochi di Londra, chiudendo senza… sellino. «Ai meno 2 km, si è svitato. Per completare la maratona, mi sono dovuto alzare sui pedali», il suo racconto, «È stata una bellissima esperienza, davvero appagante. Questo è stato il mio battesimo in una maratona, anche se ho coperto la distanza in tandem. Ma l’idea di farla a piedi non mi passa nemmeno per la testa». Ieri ha dimostrato comunque indubbie doti acrobatiche. Magari potrebbe reinventarsi biker. Per Marzio Bruseghin, invece, è un mezzo quasi familiare. La bici è il suo pane da sempre. E anche se non fa più l’agonista, è stato prodigo di consigli per i compagni di viaggio. Bruse, che fra qualche mese esplorerà l’ultramarathon su due ruote, si presentava al traguardo fresco come una rosa. «Consiglio a tutti di provare quest’avventura, una bici particolare che dà veramente il senso dell’abbraccio. Si pedala in sincronia e armonia. Si condivide, si viaggia in simbiosi. Si prova l’ebbrezza dell’aria, si respira la sensazione unica della libertà». Passano gli anni e Marzione diventa pure poeta. La saggezza delle sue parole evidenzia il senso più profondo della staffetta 3x14. Fare solidarietà, abbracciando bimbi, che aspettano solo carezze. L’hugbike come sinonimo di amicizia. (m.t.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso