Le maglie degli assi diventano quadri Spagnol espone al Museo del Calcio

/ CAERANO
Unire due passioni e ritrovare le tue opere al Museo del Calcio Internazionale. Morris Spagnol, 30 anni, vive a Caerano, dove gestisce il laboratorio d’arte YishuLab. La prima passione è l’arte, che il giovane è riuscito a trasformare in un lavoro. Poi c’è quella per il calcio. Grazie alla spinta di un amico giocatore, ecco l’idea: perché non fare dei quadri con le maglie dei calciatori? La cosa funziona, arrivano richieste dalla serie A e ora Morris ha tra le mani le maglie autografate di Cristiano Ronaldo e di Papa Francesco da incorniciare ed esporre al Museo del Calcio Internazionale di Roma. «Sono un artista, ho iniziato nel 2015 a fare delle opere – comincia Spagnol - ho partecipato a varie mostre in Italia e mi sono concentrato sull’abbigliamento e la personalizzazione dei vestiti, oltre a continuare a fare quadri». Il caeranese si presenta così, con parole semplici, e spiega come sia nata la sua idea di successo: «Il mio amico calciatore Riccardo Martignago, che ora gioca a Ravenna, mi ha chiesto di fare dei quadri, nel mio stile, con le magliette indossate in carriera. Colgo l’occasione per ringraziarlo ancora, se non fosse per lui forse non ci avrei mai pensato». Scoppia la pandemia e Morris riflette: «In quarantena mi sono convinto, ho scritto a vari giocatori di serie A, alla peggio non mi avrebbero risposto. Invece, ho ricevuto un buon feedback ed anzi con alcuni sono rimasto in buoni rapporti, per esempio con Spolli e Tonelli della Sampdoria che mi ha portato Quagliarella, Candreva, Reina e anche Mertens, Insigne e così via. Inoltre, Chiellini mi ha chiesto di andare a trovarlo».
Romero, Pinsoglio, Pasa, Pulzetti e i fratelli Giovinco: questi sono alcuni calciatori, oltre a quelli citati, per cui Morris ha realizzato dei quadri. Mentre altri, come Petagna, Jorginho e Koulibaly hanno fatto sapere che a breve invieranno la loro maglie a Caerano. Così il giovane artista descrive il suo modus operandi: «Uso una tecnica mista. Tolgo lo scudetto della squadra dalla maglia, creo la base e appendo la casacca con il logo del club messo da una parte. Per esempio, Benali mi ha mandato la medaglia da vincitori della serie B e l’ho messa nel quadro, assieme alla casacca indossata nella gara promozione, per omaggiare la salita in serie A». Spagnol rimane particolarmente legato alle sue prime opere: «I quadri che mi hanno dato maggiori soddisfazioni sono quelli di Spolli e Tonelli perché mi hanno fatto capire che avevo raggiunto un primo obiettivo: fino ad un anno prima non mi conosceva nessuno e ora mi mandano le maglie. Quando leggo i mittenti con nomi importanti mi emoziono».
Un’emozione che forse sarà giunta al massimo quando il Museo del Calcio Internazionale ha proposto una collaborazione a Morris: fare dei quadri da esporre con la maglia del Real Madrid indossata da Cristiano Ronaldo nella finale di Champions League nel 2016 a Milano e la casacca del San Lorenzo con il nome di Papa Francesco e con tanto di autografo. I due prezzi pregiati sono arrivati ai piedi del Montello e Morris non ha perso tempo a realizzare i quadri: «Ho provato ansia mentre stavo realizzando le opere perché entrambe hanno la firma originale. Non è stato facile perché avevo l’idea di gettare colore sopra e magari sbagliare».
ACaerano in questi giorni Morris è all’opera. Spagnol non si è limitato solo al calcio, anzi, pure il presidente dell’Olimpia Milano gli ha chiesto un quadro, con una canotta biancorossa, che poi è stata data in dono, per Natale, ad un cliente. Infine, ci sono i prossimi step da superare: «Vorrei prima di tutto andare a trovare i calciatori – conclude Morris - poi l’idea è di fare quadri per calciatori che giocano all’esterno per allargare un po’ il bacino. Io sono fatto per un passo alla volta, non mi faccio film. Vorrei buttarmi anche sul mondo musicale e in quello dell’editoria, quindi mettere nei quadri libri, cd o dischi d’oro». —
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