La Venicemarathon Trentin e Feltrin gli intramontabili

Atletica. I due runner trevigiani al primo posto di categoria Il professore di 59 anni è arrivato trentacinquesimo assoluto
Di Salima Barzanti

Venicemarathon, una di quelle maratone dal fascino intramontabile. L’edizione numero 28 ha regalato, tra i tanti scorci, anche l’emozione del passaggio in piazza San Marco. Indimenticabile, come l’ha definito Virginio Trentin (uno dei 500 trevigiani iscritti) che proprio ieri, il giorno dopo la sua fatica, ha compiuto 59 anni. Il professore di fisica di Treviso è stato capace di piazzarsi 35esimo nella classifica assoluta maschile. Ma il tempo di 2h46’25’’ gli è valso anche il primo posto nella categoria MM55. Categoria che a gennaio lascerà per passare agli MM60. Anche in campo femminile la maratona veneziana ha riservato belle sorprese, con Ilaria Gurini (Essetre Running) decima tra le donne con il tempo di 3h09’08’’ (seconda tra le MF35). Buon quattordicesimo posto per Sara Cremonese (Asd Treviso Marathon) con il tempo di 3h11’25’’. Ma è rosa anche la più veloce delle MF50, l’intramontabile Antonella Feltrin (Nuova Atletica Roncade), con 3h26’43’’ (41esima donna assoluta). Tra gli uomini, buona la prestazione di Giovanni Bressan (Atletica Aviano) al traguardo di Riva Sette Martiri 20esimo con il tempo di 2h41’25’’. Una bella spedizione, quella della Marca, con altri 5 uomini e 5 donne nei primi 100 (su 7000 iscritti totali). «Non avevo nulla da chiedere a questa maratona, a livello cronometrico», afferma il professore di fisica all’istituto Planck di Lancenigo di Villorba, «quest’anno mi sono proprio divertito, mi sono goduto lo spettacolo della gente, tantissima a darmi il cinque al parco San Giuliano e poi il passaggio in piazza San Marco è stato davvero uno spettacolo, un luogo dove dimentichi tutto, anche la fatica». Una maratona difficile quella lagunare, con la prima parte di gara da Stra a Mestre molto veloce e con il punto terribile, il Ponte della Libertà attorno al 35esimo km. Proprio sul ponte, al 37esimo km si è ritirato Piero Garbellotto, il presidente dell’Imoco Volley, al via domenica con il pettorale 4021. «La Venicemarathon è un po’ traditrice, con la prima parte veloce e la seconda metà di gara davvero impegnativa», dice, «è dal Ponte della Libertà in poi che si fa la gara, se ancora hai le energie. Poi su e giù per i ponti, se non hai gambe è dura davvero arrivare al traguardo». Domenica Trentin ci è arrivato, eccome. E pensare che ha iniziato a correre a quasi 50 anni, per “sfuggire” alle pastiglie necessarie per curare l’iperglicemia. «Da ragazzo ho corso un po’ ma con risultati scarsi», aggiunge, «poi ho ricominciato a correre e ho scoperto che avevo una bella resistenza. Così a inizio anni Duemila ho fatto la prima maratona in 3h27’, proprio Venezia. Posso dire che corre fa bene, davvero bene». E un po’ strega. Come la maratona, la gara più ambita dai podisti. Strega così tanto che domenica al traguardo è arrivato persino Albino Dotto (Atletica Sernaglia), coneglianese MM60 che 5 mesi e mezzo fa è stato operato (inserimento di una protesi) all’anca destra. Passione, forza di volontà e un po’ di sana pazzia.

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