La sup-mania arriva sul Sile stile hawaiano lungo il fiume

La sup-mania arriva anche sul Sile. Dopo i kayak, le “canadesi”, le canoe aperte, lungo il corso del Sile capita sempre più spesso di veder scivolare le silenziose e larghe tavole già in uso – pare – nelle Hawaii del 1700. Domenica erano moltissime, sono partite da Silea per arrivare fino a Sant’Elena passando per Cendon e le tantissime bellezze che solo chi naviga lungo il fiume può cogliere.
Il battesimo “sup” del Sile arriva a estate conclusa, ma potrebbe essere l’inizio di un nuovo modo di vivere il fiume, un’esperienza ponte in vista della primavera del prossimo anno anche se l’associazione di surfisti “in piedi” assicura sia uno sport «praticabile tranquillamente anche in inverno»... a patto di non finire in acqua.
A lanciare l’iniziativa che domenica ha colorato il fiume di tavole sgargianti e magliette d’ogni colore è stato il Surf Club Venezia, associazione dilettantistica che riunisce tanti amanti della tavola larga e organizza corsi, eventi, escursioni in Laguna e in vari luoghi navigabili del Veneto. Il tam tam era partito in rete, tramite il profilo facebook dell’associazione alcune settimane fa, al via (al vecchio porto di Silea) si sono presentati in una quarantina (famiglie comprese).
Rapida organizzazione logistica e poi via, tutti a pagaiare lungo il fiume seguendo la corrente. «Non è un passeggiata di salute, ma uno sport vero e proprio» sottolineano i partecipanti. Se poi all’attività fisica si unisce la natura... il gioco è fatto. Impagabile scivolare tra ville venete e ambiti naturalistici unici con la possibilità di fermarsi in corsa per un aperitivo lungo fiume (tappa all’Imbarcadero) e poi concludere la tre ore di pagaiate al tavolo dell’osteria di Sant’Elena, diventata negli anni uno dei crocevia più gettonati del Sile.
La variopinta flotta di sup (tradotto “stand up paddle”, ovvero tavola dove si sta in piedi) si è fatta ben vedere da ciclisti e camminatori che popolavano la greenway alimentando parecchia curiosità e dimostrando ancora una volta come il fiume si stia trasformando in una risorsa sportiva e turistica incredibile. L’hanno capito forse prima di tutti i ragazzi di Travelsport, a Lughignano, i primi a organizzarsi per offrire canoe, kayak ma anche biciclette ed escursioni guidate, a quanti intendessero godersi il fiume.
Poi sono arrivate le houseboat di “Le boat”, che ha aperto a Casier un vero e proprio hub internazionale. E lo stanno capendo adesso locali e ristoranti (oltre alla storica Nea e all’Imbarcadero) che offrono accoglienza e ristoro lungo fiume no disdegnando iniziative imprenditoriali come il noleggio barche elettriche (all’Osteria S.Elena). Ce n’è per tutti i gusti. La stagione è finita? Mica tanto. —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








