La sfida Bonucci-Handanovic reietti a Treviso, ora capitani

Domani sera, a porte chiuse, c’è il superderby d’Italia tra Juventus e Inter Protagonisti due ex biancocelesti, che non ebbero fortuna nella Marca



È la sfida più attesa dell’anno, è Juve-Inter. Una sfida ricca di significato e domenica sera - tralasciamo il coronavirus, almeno per un istante - in particolare: il derby d’Italia è tornato a essere decisivo per lo scudetto ma con qualcosa in più, soprattutto per chi seguirà il match dalla Marca. È la sfida tra Leonardo Bonucci e Samir Handanovic, due ex Treviso che hanno lasciato il segno. Il difensore ha guidato i bianconeri durante tutto l’anno con la fascia da capitano (anche se probabilmente domani la cederà a Chiellini) confermando la Juve come prima della classe; e il portiere, capitano dell’Inter, sta riportando i nerazzurri a giocarsi lo scudetto, e vuole stringere i denti per esserci. È quindi (anche) la sfida tra due campioni passati per il capoluogo della Marca e che dall’esperienza in biancoceleste hanno avuto la spinta verso il calcio che conta: dai campi di allenamento di Lancenigo alla fascia da capitano di due delle squadre più importanti d’Italia. I trevigiani potranno vivere il derby d’Italia forse con un pizzico d’orgoglio.

Il primo ad arrivare a Treviso è stato Handanovic, giunto dall’Udinese nell’estate del 2005 a 21 anni, e viene scelto da mister Ezio Rossi come primo portiere biancoceleste in serie A, facendo il suo debutto a San Siro nello storico esordio contro l’Inter: tre gol subiti dal miglior Adriano di sempre. Il 18 settembre 2005 gioca l’ultima partita contro la Lazio, riceve il cartellino rosso (fallo da rigore su Rocchi all’Olimpico) e non vedrà più il campo, per poi essere ceduto a gennaio. Handanovic totalizza la miseria di 3 presenze con 6 gol subiti, e i tifosi lo ricordano per la “topica” all’ultimo minuto contro il Livorno, che porterà al gol di Lucarelli. A 21 anni si presentò in sala stampa, a Padova, battendosi il petto: «È tutta colpa mia». Per lui è stata un’esperienza negativa dal punto di vista dei numeri ma da campione ha trasformato l’amarezza in forza, fino a diventare uno dei migliori portieri in circolazione, oltre a essere il secondo straniero più presente in serie A e a detenere il record di calci di rigore parati.

Nell’estate del 2007, l’allora 20enne Bonucci arriva dall’Inter al Treviso, in B. Nella prima stagione colpisce mister Bepi Pillon e conquista un posto da titolare: 27 presenze e 2 gol in campionato. I tifosi ricordano la sua umiltà, gentilezza e disponibilità, fatte vedere in particolare alla festa salvezza del 25 maggio 2008, dopo la vittoria a Trieste nella penultima giornata. Con l’arrivo di mister Luca Gotti, gli vengono preferiti elementi più esperti e nel mercato di riparazione va a Pisa, dopo 40 presenze e 4 gol con i biancocelesti. Nel primo anno a Treviso, Bonucci ha fatto vedere quello di cui era capace, con ampissimi margini di progresso. Ha poi avuto un epilogo negativo; eppure ha trovato la spinta per diventare uno dei difensori migliori al mondo, capace di vincere 7 scudetti con la Juve.

Con il Treviso in Promozione, è difficile immaginare chi saranno i prossimi giovani campioni che saliranno così in alto. Mai dire mai: il settore giovanile biancoceleste è appena rinato e le prospettive della società sono premettenti. Intanto, ci si gode il derby d’Italia, la sfida tra Bonucci e Handanovic, che può dare uno stimolo a tutto l’ambiente calcistico della Marca, magari provando a chiedersi: oggi Bonucci contro Handanovic, e la prossima sfida tra chi sarà? —



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