La Gioventù Biancoverde i Rebels e quegli indimenticabili Anni ’90

TREVISO. Quando il Palaverde, negli anni Novanta, era colorato di biancoverde, a dominare la curva sud era la Gioventù Biancoverde. All’epoca le tifoserie di basket erano molto più numerose di quelle attuali e la Gioventù Biancoverde, nata nel 1979 all’epoca della Liberti Treviso, rivaleggiava con quella della Fossa dei Leoni della Fortitudo Bologna.

Quando arrivarono i fratelli Benetton, alcuni personaggi “scomodi” non furono fatti più entrare nel palasport: questa “frangia” cominciò a seguire il calcio.

Le vittorie dei primi due scudetti (1991-’92 e 1996-’97), grazie all’arrivo di fuoriclasse del calibro di Kukoc, Del Negro, Marconato e Rusconi, fece montare un entusiasmo incredibile in città. Cominciarono, però, i primi screzi fra Gioventù Biancoverde e Brigata. Dopo il secondo tricolore GBV chiuse i battenti e, nel 1998, nacquero i Rebels Treviso che, per 13 anni, fino in pratica a quando i Benetton lasciarono il basket, hanno guidato con entusiasmo la curva. La tifoseria biancoverde, quella dei distinti e della tribuna, si era abituata troppo bene, e, per le partite non di primo livello della regular season, il Palaverde non superava le 2.500 presenze. I Rebels, però, non hanno mai fatto mancare il loro entusiasmo e il loro calore alla squadra. E la loro generosità la esprimevano anche ai cronisti trevigiani in trasferta, suscitando, con cori “ad personam”, la curiosità dei supporter avversari.

Nel 2002 e 2003 arrivano due tricolori di seguito, il primo con Mike D’Antoni in panchina e il secondo con Ettore Messina. I Rebels ci sono sempre stati, anche in gara-3 della finale, quando i tifosi della Fortitudo, con un’invasione a un minuto dalla fine, non permisero ai supporter di celebrare al PalaDozza il terzo scudetto.

L’anno successivo, quello del triplete” (scudetto, Supercoppa e Coppa Italia), accade anche un fatto increscioso nella finale di Eurolega al Palau St Jordi di Barcellona. In semifinale Nicola e compagni avevano battuto la Mens Sans. I supporter toscani, però, se la legarono al dito e, durante la finale contro il Barça, fecero un tifo sfrenato per i blaugrana. Un giornale locale, il giorno dopo, definì i sostenitori toscani “poveri cristi” e questo fece scatenare l’inferno quando la Benetton dovette giocare al PalaEstra la semifinale proprio contro la squadra di Ergin Ataman. Arrivarono minacce al cronista trevigiano definito “sporco leghista” e i Rebels, durante la partita, intonarono cori a favore del giornalista, scortato dalla Digos per entrare al PalaEstra.

E, anche in quella occasione, la Benetton riuscì a imporsi in gara-4, conquistando la finale scudetto, dove incontrò ancora gli acerrimi rivali della Fortitudo Bologna, battuti 3-1 con successo decisivo al PalaDozza. E stavolta i Rebels hanno potuto festeggiare nel palazzo della Fossa dei Leoni... —

Davide Vatrella

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