Ipotesi doppio Treviso L’Acd può vendere a due imprenditori Ma il consorzio parte

treviso. Uno, fino ad oggi, non è andato molto bene, ma cosa pensereste di due squadre di calcio chiamate Treviso? Certo i nomi non potranno essere identici, ma se tutto andrà avanti secondo i piani attuali l’ipotesi potrebbe diventare realtà dal prossimo campionato. Già, perchè mentre il sindaco di Treviso Mario Conte sta cercando di tirare le fila della cordata con la quale rilanciare la squadra biancoceleste dopo la rottura della convenzione con il team dell’Atlantis (sfrattato a fine febbraio dal Tenni, domenica ha giocato a Cendon), l’Acd Treviso sta cercando investitori per proseguire fuori Treviso.
Il treviso non si ferma
A curare l’offerta sul mercato è l’avvocato Marcello Totera, legale del Treviso, che conferma: «Vogliamo che la squadra continui a giocare e vogliamo costruire una proposta sportiva e imprenditoriale forte». All’orizzonte si sarebbero fatti avanti già due imprenditori sui quali però c’è il massimo riserbo, e con i quali si vorrebbe chiudere la cessione entro breve. «Non abbiamo alcuna intenzione di non iscrivere la squadra al prossimo campionato» specifica Totera, che non svicola davanti alla non facile “performance” del Treviso in campo... ma soprattutto agli atti.
attacco al tenni
«Non siamo riusciti ad onorare gli accordi per una serie di questioni interne ma anche e soprattutto per la questione Tenni» dice l’avvocato, «non è assolutamente possibile vincolare il futuro e le prospettive di una società sportiva ad uno stadio che è del Comune e richiede interventi strutturali impegnativi. Le due cose non possono stare insieme, ecco perchè noi siamo stati in difficoltà e nessuno si era presentato ai precedenti bandi». A detta del legale del Treviso «il Tenni è del Comune e il Comune se ne deve fare carico». Mentre invece da anni l’amministrazione cerca di affidare l’impianto ai privati che lo utilizzano. Critica fondata? Totera non retrocede e punta i piedi.
Due “treviso”
Di fatto quindi c’è un Treviso in costruzione (ed è da vedere se si realizzerà), ed un Treviso in vendita (ed è da capire se il progetto riuscirà). L’uno senza credenziali, l’altro con tutti i diritti “sul nome” e una condizione finanziaria non facile «ma nemmeno così complicata da rendere difficile il rilancio, anzi» sottolinea Totera. Col Comune di Treviso i rapporti si sono interrotti con due ingiunzioni di pagamento da meno di trentamila euro a cui si aggiunge una richiesta danni per alcune migliaia. Di contro il Comune ha incassato la fidejussione da 29 mila euro a garanzia della concessione stralciata. Quale dei due Treviso si presenterà alla stagione 2019-2020? Dopo l’inchiesta sulla Camorra e l’evidenza degli interessi del clan sul passato del calcio trevigiano, c’è da augurarsi prima di tutto che sia un Treviso sano e serio. —
Federico de Wolanski
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso