In ultraleggero fino alla fine del mondo

Il trevigiano Roberto Bisa a caccia del primato da Guinness nel volo a vista
Roberto Bisa in volo
Roberto Bisa in volo

Solcando i cieli, alzando l’asticella ogni volta di più per esplorare i confini dei propri limiti. Roberto Bisa, el Bissa per gli amici, ci riprova «perché il volo è la mia vita», sostiene. Il pubblicitario di Povegliano, al comando di un ultraleggero, nel 2013 volò da Cassola (Vicenza) a Sydney, in Australia insieme al campione di rally castellano Antonio Forato. Ora, però, vuole «realizzare un sogno» ovvero volare in solitaria. Per tanti chilometri (almeno 28.000), per tanti giorni (28): l’obiettivo è quello di fissare il nuovo Guinness World Record di volo a vista. Partenza da Istrana o Cassola, il 29 luglio oppure l’1 agosto, sono solo dettagli da mettere a punto.

L'ultraleggero di Bisa
L'ultraleggero di Bisa

"Roberto Bisa è un papà che ha volato"
L'ultraleggero di Bisa

Certa, invece, la destinazione: la Tierra del Fuego, in Argentina sorvolando una ventina di nazioni, oltre a vari paesi degli Stati Uniti d’America. «Dall’Italia, attraverserò Germania, Inghilterra, Isole Faroe, Islanda, Groenlandia...» spiega Bisa. Dall’Alaska, il pionere del cielo approderà sopra le coste atlantiche del Canada proseguendo sulla costa Est degli States per raggiungere il Sudamerica, guardando dall’alto la foresta amazzonica per raggiungere l’ultimo avamposto prima dell’Antartide. Dal Polo Nord al Polo Sud, un viaggio verso la fine del mondo

La nuova inpresa è un sequel di “Riding the skies” ma questa volta Bisa avrà disposizione un ultraleggero Syncro realizzato dalla Flysyntesy utilizzando materiali innovativi per affrontare i diversi climi. Un modello di serie dotato solo di serbatoi supplementari per aumentare l’autonomia di volo.

L'intervista che rilasciò Bisa prima della trasvolata in coppia del 2013

Il fascino dell’impresa consiste nel fatto che Roberto Bisa stavolta  sarà completamente solo. «Un percorso più lungo di quello del 2013, un viaggio più impegnativo, con il sorvolo del tratto di mare più freddo al mondo, della calotta polare, la prima volta per un mezzo ultraleggero, i territori impervi di Alaska e poi le foreste immense del Canada popolate dai grizzly, dalle coste della Florida alla foresta amazzonica, dalle pampas argentine all’Antartide dove i venti soffiano fino a 135 km l’ora» snocciola Bisa.

Per questo motivo il pilota solitario avrà il supporto dell’Aeronautica militare, soprattutto per la meteorologia e gli aspetti che riguardano la medicina del volo e della sicurezza, come la sopravvivenza sopra un mare molto freddo come quello artico, oppure sopra la foresta amazzonica, calda e piena di insidie.

Quarantanove anni, Bisa lascia a casa lascia la moglie Emy, convinta sostenitrice del suo progetto, il figlio sedicenen Stefano. Che però potranno seguirlo, insieme a tutti i suoi fan, sul web grazie ad un trasmettitore satellitare che proietterà la sua posizione in tempo reale sul sito www.ridingtheskies.com.

Perchè affrontare un volo tanto insidioso? «Perché lassù c’è la mia vita».

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