Il Sanve riparte, salvo anche il vivaio

Passa la mano dopo quarant’anni lo storico presidente della squadra in cui nacque Ale Del Piero, Toni Franceschet

SAN VENDEMIANO. Il calcio San Vendemiano riparte da San Vendemiano. In questi giorni si è celebrato un passaggio epocale per la formazione biancorossa. La squadra dove iniziò a crescere Alessandro Del Piero ha rischiato di scomparire dal panorama calcistico. Ma la determinazione dei sanvendemianesi ha permesso di mantenere sia la prima squadra che un florido vivaio.

Lo storico presidente Antonio Franceschet, 74 anni, per quarant’anni all’interno dell’Ac San Vendemiano e alla guida negli ultimi due decenni, ha deciso di passare la mano. Egli stesso è stato il collante per dare il là al rinnovamento e a una nuova società. Con il supporto del sindaco e assessore allo sport Guido Dussin, il ritorno di alcuni cardini del team biancorosso come Lucio Calesso in passato già ds e presidente, l’innesto di nuove forze con il neo presidente Gianangelo Del Longo e il vice Luigi Fantuz che arrivano da Bocca di Strada, il calcio San Vendemiano continuerà a vivere. Proseguirà anche il settore giovanile, che conta 180 ragazzi, quello che sta più a cuore a quello che sarà il presidente ad honorem, Toni Franceschet.

«Dopo quarant’anni posso tirare un po’ il fiato – scherza Franceschet – Sono contentissimo della nuova società, l’abbiamo fatta insieme, con anche quelli che considero sempre i miei giocatori». Per il “pres” il calcio è stata come una sua seconda famiglia, cercando sempre di trasmettere valori, per far diventare i ragazzi prima uomini che calciatori. «Ho avuto la fortuna di dare Del Piero al Padova, a Scantamburlo e Buffoni – ricorda Toni Franceschet – Un campione viene sempre fuori da solo, non è la società che lo fa diventare campione. Ai nostri livelli dobbiamo essere bravi a far crescere e formare dei ragazzi. Sono commosso dagli attestati che sto raccogliendo in questo ultimo periodo dai genitori, dalle mamme, mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Prima di tutto per me c’è sempre stato il rapporto umano, anche prima di quello sportivo. Oggi sempre di più si guarda ai risultati, alla prima squadra, ma i risultati e le vittorie devono essere una conseguenza di quello che semini. Per questo deve essere mantenuto il settore giovanile, non potrà mancare nemmeno uno spillo nel vivaio. È stato giusto ringiovanire la società, io non mollerò, continuerò a seguire le partite dei miei ragazzi».

Non ci sono state fusioni, niente a che vedere con l’Union Csv con il Conegliano che aveva fatto discutere una decina d’anni fa. Adesso continuerà a esserci il San Vendemiano con una nuova dirigenza, guidata da Gianangelo Del Longo, affiancato da Lucio Calesso e Luigi Fantuz, e per il settore giovanile da Alessandro Manente e Antonello Giacomini. «Toni ha lasciato la società in attivo, un sacco di beni, una struttura ben organizzata – dice il neo presidente Del Longo – Devo solo ringraziare Franceschet, mi ha promesso che farà da tramite nella continuità. Cercheremo idee nuove per migliorare, ma voliamo bassi e non facciamo proclami».

Anche l’amministrazione comunale ha fatto da trait d’union per un passaggio epocale nello sport locale, perché non si perdesse un patrimonio del paese. «Il calcio rimane a San Vendemiano, è la storia, la parte più importante è il settore giovanile con 180 ragazzi – spiega il sindaco Dussin – Stiamo sistemando lo stadio, mi piacerebbe anche portare il sintetico nei due campi. In quattro anni la partecipazione dei bambini in tutte le società sportive a San Vendemiano è aumentata del 40%. Bene e avanti così».

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