Il mitico “cavatappi”, curvone da spavento

C'era una volta una Laguna Seca terreno di caccia per soli piloti yankee. Troppo particolari – per gli europei – le caratteristiche dei saliscendi californiani. Non solo per i ridottissimi spazi a...
20 Jul 2008, Monterey, California, USA --- Valentino Rossi (R) of Italy comes down the Corkscrew as Casey Stoner (L) of Australia follows during the MotoGP US Grand Prix at Mazda Raceway Laguna Seca in Monterey, California, USA. Rossi came in first-place while Stoner came in second. --- Image by © John G. Mabanglo/epa/Corbis
20 Jul 2008, Monterey, California, USA --- Valentino Rossi (R) of Italy comes down the Corkscrew as Casey Stoner (L) of Australia follows during the MotoGP US Grand Prix at Mazda Raceway Laguna Seca in Monterey, California, USA. Rossi came in first-place while Stoner came in second. --- Image by © John G. Mabanglo/epa/Corbis

C'era una volta una Laguna Seca terreno di caccia per soli piloti yankee. Troppo particolari – per gli europei – le caratteristiche dei saliscendi californiani. Non solo per i ridottissimi spazi a bordo pista (anche nel Vecchio continente negli anni ’80 la sicurezza era spesso un optional), quanto per il fatto che tra gli americani fossero inseriti autentici specialisti del “cavatappi” che in qualche occasione neppure disputavano l’intero Mondiale ma che a Laguna Seca avrebbero potuto spingere a fondo persino bendati. E così è stato per Lawson, Rainey e Kocinski, fino a giungere ad Hayden, ultimo vincitore a stelle a strisce nel biennio 2005-06. Da allora Laguna Seca ha sorriso tre volte a Stoner (a cui parecchie analogie ricordano l’amata Phillip Island) e una ciascuna a Rossi, Pedrosa e Lorenzo. Sdoganato dunque lo straniero, nel Circus della globalizzazione, purché risponda a un preciso target: per domare il “cavatappi” bisogna essere campioni (nella foto il sorpasso di Rossi su Stoner nel 2008).

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso