Ieri e oggi: Comunello, il veterano che «creò» lo sport a Treviso

Nella galleria di associazioni sportive della Marca un posto di rilievo, per il numero di soci (120) e per la qualità del loro impegno, merita la sezione trevigiana dell'Unione Nazionale Veterani...
TREVISO 17-9-2006 FESTA 60 ANNI MATRIMONIO CONIUGI TOGNANA - 60 anni matrimonio coniugi tognana
TREVISO 17-9-2006 FESTA 60 ANNI MATRIMONIO CONIUGI TOGNANA - 60 anni matrimonio coniugi tognana

Nella galleria di associazioni sportive della Marca un posto di rilievo, per il numero di soci (120) e per la qualità del loro impegno, merita la sezione trevigiana dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport che porta il nome di Menenio Bortolozzi, indimenticata figura di grande dirigente. I veterani di Treviso (il cui presidente è Aldo Tognana) vantano un'effervescente attività al proprio interno e all'esterno, tra cui spicca da tre anni l'organizzazione del torneo di rugby under 16 dedicato alla memoria di Franco Casellato e Lello Dolfato. Grazie all'infaticabile Sandor Peron, centinaia di ragazzi in ottobre affollano la Ghirada per una serie di combattutissimi incontri, nel segno della lealtà e dei valori dello sport. Valori che i Veterani portano nel cuore. Sono gli stessi di quand'erano giovani, capaci di animare ancora oggi quelli che, più in forma fisicamente, affrontano le sfide più che con il tempo e gli avversari con la carta d'identità. Come non segnalare il vittoriese Giovanni Vacalebre, classe 1919, già vincitore del titolo italiano Unvs di marcia e nel 2008 in Finlandia campione mondiale? O Giorgio Bortolozzi che ai Campionati italiani master nel 2011 ha vinto, nella cat. 70, le gare di salto in lungo e triplo? E l'inossidabile Romano Pavan, che nel 2011 ha partecipato a ben 48 manifestazioni podistiche da 6 a 100 km (fra le quali una maratona, una 50 e due 100 chilometri), non perdendo da anni una sola domenica in gara, nonostante i 60 anni suonati, emulato da Benvenuto Pasqualini che ha vinto parecchie gare di categoria nelle distanze di 1500, 5.000 e 10.000 metri. Senza dimenticare Piero Zalla, che vince le gare sociali di tennis tavolo, bowling, bocce, sci e Bepi Zambon che non vuol saperne di appendere la racchetta da tennis al chiodo. Grandi sportivi certo. Come Roberto Comunello «un monumento» dello sport cittadino, infaticabile promotore di tante società. Ricorda mille aneddoti e date, con la lucidità che non ti aspetti da un 85enne: «Nel '45 - dice Comunello - il comitato di Liberazione mi diede un grosso contributo per promuovere lo sport in città. Fondai con Malatesta la prima squadretta di rugby, quella del Pio X, con il primo pallone comperato nel negozietto di selle di fronte al collegio. E poi mi affiancai a Bruno Bozzolo nei primi passi della società di boxe, portando a Treviso il primo match di pugilato. Con Cantoni rimisi in piedi la Canottieri Sile, fui promotore della prima tappa del Giro d'Italia con uno storico accordo con Torriani, vidi nascere la palestra Coni e ne feci, amministrandola per 10 anni, il polo dello sport di allora. Fino a fondare il Cral dell'Ospedale». Insomma Comunello, «veterano dei veterani» li rappresenta tutti.

Prando Prandi

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