Gymnasium: «Siamo tornate ai nostri sogni»

TREVISO
C'è chi ha deciso di ripartire appena sono arrivate le linee guida. Chi ancora è bloccato dai comuni, che non hanno dato la disponibilità degli spazi, chi ancora - magari perché realtà più piccola e meno strutturata - attenderà settembre prima di riprendere gli allenamenti. Sono le società sportive non di squadra della Marca che svolgono attività al chiuso, nelle palestre. Ginnastica artistica e ritmica, karate, le arti marziali e la boxe, solo per citarne alcune. Discipline chiamate a rivoluzionare le proprie abitudini, adattandosi ai criteri imposti per il rispetto delle normative anti-covid. Nel concreto turni precisi per gli allenamenti, igienizzazione all'ingresso, misurazione della temperatura o consegna dell’autocertificazione, spazi per accedere diversi da quelli per uscire, scarpe diverse da quelle utilizzate all'esterno, mascherina in caso di allenamento blando e docce a casa. E allenarsi a distanza, di almeno 2 metri, con ogni tipo di contatto che risulta assolutamente vietato. Niente duelli né sfide, né combattimenti né esercizi di rinforzo a coppie. Ma piuttosto di continuare le lezioni via streaming, la maggior parte delle società e Asd, ha voluto farsi trovare pronta.
È il caso della storica Gymnasium, associazione di ginnastica artistica con base a Villorba e Roncade. Il loro motto, “Insieme si può”, riassume tutto. «Tutte le nostre atlete non vedevano l'ora di tornare nella loro seconda casa, la palestra la considerano» racconta Moira Ferrari, direttore tecnico, «a oggi hanno ripreso un totale di 126 atleti, tra le nostre due sedi. Di fatto la metà rispetto all'organico completo. Di fatto sono ripartiti quei gruppi più affiatati e più attaccati alla nostra associazione: non è un caso che nonostante la chiusura di due mesi alcune famiglie abbiano deciso comunque di sostenerci pagando la retta per intero o per metà. Ora finalmente, dopo lezioni online e distanza, abbiamo riconosciuto e nonostante i dubbi che una situazione così può comportare continueremo ad essere della partita, con l'atteggiamento di chi vede nel problema un opportunità». Per gare e competizioni servirà aspettare, forse l'autunno, ma il ritorno in palestra è già una vittoria. Tanto che le atlete agoniste sono tornate ai ritmi consueti: 4 ore e mezza di allenamento, tutti i giorni.
«Abbiamo atteso per settimane regole certe e tutte le misure di sicurezza del caso, riuscendo a riaprire concretamente dalla scorsa settimana» è invece la testimonianza di Paolo Pilat, tecnico della Virtus Boxe Treviso, associazione nata del 2017 e presieduta da Romina De Marchi, già medaglia d'argento ai campionati italiani di pugilato, «siamo limitati, certo. Il nostro d'altronde è uno degli sport di contatto per eccellenza: certo è che dopo tre mesi di stop gli atleti (in totale oltre 30, tra agonisti e amatori, ndr) sono comunque felici di muoversi, stando in compagnia, pur senza contatto. Per noi è quasi un paradosso, ma aspettiamo tempi migliori». La Virtus Boxe Treviso si allena al Dopolavoro Ferroviario e ha predisposto, tra le altre cose, degli specifici spazi delimitati con lo scotch sulla superficie di allenamento. «Rispettare tutte le disposizioni non è semplice e porta un indubbio aumento dei costi da sostenere» fa eco la presidente De Marchi, «noi stiamo provando a fare la nostra parte, ma non è semplice. A più livelli». —
Alessandro Bozzi Valenti
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