Gloria e Federica: lo sport dà coraggio

Le storie di Vigor Bovolenta e Andrea Pinarello rivissute nell’incontro Panathlon
La foto di gruppo del Panathlon di Treviso
La foto di gruppo del Panathlon di Treviso

TREVISO. Noi non ci lasceremo mai. Il titolo di un libro, il proposito di due giovani donne che hanno perso il marito. Federica Lisi, che dal 24 marzo 2012 non ha più Vigor Bovolenta e Gloria Piovesan, che il 3 agosto 2011 seppe che Andrea Pinarello le era stato portato via da una aritmia cardiaca.

Due donne coraggiose, forti, quasi due ore senza versare una lacrima, di carattere diverso ma con tanti punti in comune, compreso quello di aver dato alla luce Andrea, rispettivamente un maschio ed una femmina, che mai hanno conosciuto il papà. Federica e Gloria le ha fatte incontrare ieri alla Ghirada il Panathlon trevigiano, in una bella e toccante tavola rotonda dal tema Sport, volley, sorrisi e valori positivi ben moderata da Giovanni Terzi ed alla quale sono intervenuti due ex giocatori che per il Bovo erano come fratelli, Lorenzo Bernardi e Pasquale Gravina.

"Lollo" ha sottolineato l’innata simpatia di Bovolenta. «L’ho avuto compagno di stanza alle Olimpiadi di Atlanta: era un buono, l’allegria e la simpatia fatta persona, non si arrabbiava mai». La conferma arriva da "Grava": «Mai riuscito a parlare di Vigor in modo triste, era uno che ti faceva ridere anche dopo una sconfitta». La tatuatissima Federica, ex del beach, gira l’Italia per far sapere che ha scritto un libro ed gestisce una associazione che si chiamano Non ci lasceremo mai, anche per diffondere l’utilità della presenza del defibrillatore, di cui il Comune di Treviso, rappresentato da Ofelio Michielan, ha già dotato ogni sua palestra. Lei, romana, ha cinque figli da tirar su ma è un vulcano perennemente in eruzione.

«Non avevo alternative: o resisti al dolore e lo superi o è finita. Io Vigor lo sento sempre dentro ma mi immedesimo in chi ha avuto un’esperienza come la mia. L’essenza di ciò che sto facendo è l’amore, non siamo wonder women, siamo donne normali, animate dall’amore per la vita. Il libro è venuto di pancia, qualcuno mi ha preso per mano e mi ha detto: vai. In famiglia siamo in sei, come una squadra di volley: la mia vita è una gara continua».

Gloria ha citato La Pina, la Gran Fondo voluta da Andrea. «Il piacere è riunire tanta gente con la bici: non è facile senza di lui ma anch’io ho avuto tanto sostegno dai miei tre figli, di Andrea parliamo ogni giorno. E con l’associazione Andrea La Pina contribuisco con Ca’ Sugana a far capire l’utilità della presenza del defibrillatore. Fare sport è pericoloso solo in assenza di controlli».

 

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