«Gli sponsor? Rischio contrazioni del 20%»
Mirco Cavallin / CONEGLIANO
Quanto costa giocare a volley? Molto più di quanto si possa pensare: senza contare gli ingaggi di atlete, staff tecnico e collaboratori, una squadra come l’Imoco Conegliano spende, solo per iscrizioni, tasse federali e contributi vari una cifra non lontana dai 400mila euro all’anno. Due terzi sono per le competizioni italiane, il resto per quelle internazionali, dove pesano gli 80mila euro circa per i transfers delle atlete straniere e i 30mila per la partecipazione alla Champions. «Queste ultime - spiega il copresidente Pietro Maschio - in verità sono compensate dai premi gara e quindi non sono un vero costo, ma solo un anticipo da parte nostra». Nell’anno del Covid le difficoltà economiche mettono a rischio la partecipazione di molte società sportive alla prossima stagione: per questo le principali Leghe sportive italiane, a poche settimane dalla chiusura delle iscrizioni hanno lanciato un appello al Governo, chiedendo di approvare il credito di imposta sulle sponsorizzazioni. La misura sarebbe a costo zero per lo Stato, dato che la mancata iscrizione dei club (uno su tre non è certo di partecipare) comporterebbe un minore gettito per l’erario. «Sarebbe un sollievo per tutti - prosegue Maschio - perché le aziende che sostengono le attività sportive avrebbero meno tasse da pagare e, pur con le riduzioni necessarie, il movimento agonistico potrebbe proseguire. Nel nostro caso stiamo contattando i nostri quasi duecento sponsor e stimiamo una contrazione tra il 15 e il 20%. E ci va molto meglio che altrove, dove si arriva anche al 40%». Per la società gialloblù gli sponsor pesano per l’85% sul bilancio, il resto viene da premi partita, abbonamenti, biglietti, merchandising. «Anche gli ingaggi delle atlete sono inferiori rispetto all’anno scorso e capisco la situazione di società che stanno facendo i conti in questi giorni per decidere se iscriversi o no. Ci sono ancora troppe variabili su cosa succederà in autunno e così è difficile programmare. Facciamo il passo secondo la gamba». Conegliano non ha problemi di iscrizione, ma, come tutti gli altri club, ha già iniziato le complesse procedure per rispettare la scadenza del 13 luglio, ore 12. A leggere le circa trecento pagine divise in sette documenti delle guide pratiche emanate dalla Fipav a metà giugno si resta impressionati dalla quantità di costi diretti e adempimenti per le società di tutte le categorie: oltre alle fitte tabelle di tasse, contributi, affiliazioni, tesseramenti, iscrizioni, cauzioni, ci sono precise disposizioni sanitarie (ambulanza, defibrillatore e medico) e norme tecniche su partite, campi, maglie, palloni, rete, seggiolone arbitrale, asciugatura, microfoni e schermi. «Fosse per me - chiude Maschio - sulla parte finanziaria metterei paletti ancora più rigidi. Quelli che ci sono hanno consentito in questi anni di tenere lontano dal volley persone con intenzioni poco limpide». Per una squadra di A1 le voci principali sono il capitale sociale (almeno 150mila euro), la fideiussione (70mila) e le tasse gara, che coprono anche i compensi per gli arbitri (1200 moltiplicato per una trentina di partite); in più ogni tesserato deve aver ricevuto almeno il 70% dei compensi della passata stagione. —
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