Gli splendidi e toccanti 60 anni dei «canguri» del rugby

Festa al «Visentin» tra i pionieri che, sbagliando domenica (volevano vedere il calcio, ma quel giorno al Tenni c’era il rugby) fondarono il Paese

PAESE. i giocatori di oggi, dall’under 6 alla prima squadra, compongono un arco rossoblù in campo e Poi un 60. La mascotte del canguro anima la festa. Sfilano i pionieri, gli eterni ragazzi che nel 1956, sbagliando domenica - volevano vedere il calcio, ma quel giorno al Tenni c’era il rugby – diedero vita, inconsciamente, al Rugby Paese.

Sessant’anni dopo, Antonio «Lalo» Piccoli, Mario «porcobobi» Pozzebon sono ancora lì, attorniati e osannati dai bambini. «Manca Bepi D’Ambrosi, c’è coda in tangenziale» scherza Beniamino Gnocato, garn conduttore della festa. Ma Bepi sta a Brisbane, è emigrato allora: arriverà come sempre alla festa della birra...

La festa per i 60 anni del rugby Paese, ieri al Visentin, è stata un semplice ma straordinario affresco di storia e futuro, di presente e di comunità. C’era il paese intero, sindaco Pietrobon e assessore Silvello in testa, a celebrare il compleanno. In passerella il vivaio (bello l’omaggio alla prossima mamma Giovanna Bado). Poi la memoria, con i toccanti tributi ai grandi canguri che non ci sono più: Gianni Boscolo, Piergiorgio Callegari , Nicola Fantin, Fabio «Dodo» Nicoletti Bruno «Nini» Zottarel, Gianni «Momi» Visentin, cui è intitolato lo stadio, e Gianni «Mel» Vendramin, cui è intitolata la scuola di rugby, il flridissimo vivaio, fra i migliori d’Italia. I riconoscimenti ai presidenti: Bruno Colusso, Armando Brunetta, Danilo Colusso e Giampaolo Pavin, 84 anni, il vecio della compagnia.

Amerino Zatta, presidente del Benetton, e Marzio Innocenti, presidente del comitato veneto, hanno fatto gli auguri ai nuovi presidenti Pierluigi Pozzebon e Giuseppe Pancot, timonieri rispettivamente del club e del settore giovanile al direttore sportivo Lorenzo Boffo, non senza ringraziare i presidenti uscenti Paolo Pavin e Giancarlo Stella. Come hanno detto in tanti, ieri, sono stati 60 anni di rugby, ma anche di passione, amicizia, e di incessante dedizione ai valori più profondi del rugby. E con tanti bambini, ci sono le premesse per altri 60 anni. Minimo. Un Paese, una lunga storia ovale. (a.p.)

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