Gicquel: «Imoco, un sogno E adesso imparo l’italiano»

Mirco Cavallin / TREVISO
Lucille Gicquel è ufficialmente la prima nuova giocatrice dell’Imoco per la prossima stagione.
Lo ha comunicato la stessa società gialloblù, dopo che venerdì sera il Nantes l’aveva salutata con un italianissimo “bella, ciao!” comunicando la nuova destinazione del suo giovane talento: «Siamo combattuti tra la tristezza e l’orgoglio per la sua partenza; Conegliano per lei è un sogno e un’opportunità, per la nostra società un riconoscimento di valore internazionale».
«E’ un gran bel talento - ha detto coach Daniele Santarelli -, una giocatrice giovane e in crescita che già seguivamo e che ci ha convinto seguendola dal vivo in Champions; quando abbiamo capito che tra tante offerte che le stavano arrivando da tutta Europa avrebbe preferito la nostra l'abbiamo presa al volo. Sarà molto utile per il nostro organico».
Nella doppia sfida di dicembre e di febbraio contro le pantere Gicquel ha potuto confrontarsi da vicino con uno dei suoi idoli, Paola Egonu, di appena un anno più giovane.
«Ho scelto di giocare in Italia - racconta l’opposto nata a Rennes nel 1997 -, perché è il miglior campionato del mondo e l'opportunità di giocare per Conegliano è stata davvero irrinunciabile, un'occasione incredibile in questo momento della mia carriera: penso di poter imparare molto da questo club. Sarà la prima volta che giocherò all'estero, sono un po' in apprensione per questo grande cambiamento, ma è un passo molto importante per raggiungere il più alto livello della pallavolo».
Come era successo a Geerties l’anno scorso, Gicquel in Champions ha già potuto assaggiare la forza di Conegliano.
«È una squadra con un livello di gioco altissimo, davvero di un'altra dimensione rispetto al campionato francese. La cosa più impressionante sia a Nantes sia al Palaverde è stata la velocità di gioco e la precisione tecnica di ogni giocatrice».
In Francia c’era il tutto esaurito da settimane, mentre a Villorba, nonostante il minimo stagionale di 2800 spettatori, il tifo gialloblù ha fatto comunque la sua parte. «Il Palaverde mi è piaciuto molto, con un tifo e un'atmosfera davvero fantastici: è molto motivante per un'atleta poter contare su un pubblico così, non vedo l'ora».
Con il padre e i due fratelli nell’atletica leggera, la madre nel volley, la strada sportiva di Lulù è stata abbastanza naturale: «Penso di essere una giocatrice abbastanza determinata, sempre concentrata, ma sorridente in campo. Preferisco l'attacco, dove avrò un sacco di lavoro tecnico da fare per trovare più angoli e altezza di impatto sulla palla; mi piace molto impegnarmi in difesa e devo migliorare il mio servizio».
Dopo aver vinto tre Coppe di Francia (due a Cannes e una a Nantes) ed essere approdata alla nazionale, con cui ha disputato un buon europeo la scorsa estate, Gicquel ha confessato che sogna giocare le Olimpiadi in casa a Parigi nel 2024. All’Imoco Village il suo posto è pronto, con ulteriori due impegni già chiari. «A parte la pallavolo, mi piace cucinare. E inizierò ad imparare l'italiano, spero». —
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