Genchi, il mago dell’inline che ha scoperto Silvia

Il tecnico argentino ha allenato gli atleti del club di Oderzo portandoli ai successi internazionali

ODERZO. Dietro alla straordinaria serie di successi mondiali di Silvia Marangoni, la massima interprete dell’inline nella storia del pattinaggio, c’è Ruben Genchi. Il tecnico italo – argentino, apprezzato a livello internazionale, è stato il primo allenatore di Silvia, colui che l’ha indirizzata all’inline e, se non bastasse, l’inventore del pattino in linea da competizione. Ruben, 58nne residente a Oderzo, è originario di Bahia Blanca, cittadina dell’Argentina, dove strinse solida amicizia con Yunyo Ginobili, il padre del grande cestista. «Assegnato» allo Skating club Oderzo dalla Fihp, che nel marzo 1992 favorì l’accordo fra l’allenatore federale e la società opitergina, Genchi accompagnò il sodalizio in una inarrestabile crescita fino a portarlo ai vertici mondiali. «Ho allenato a Oderzo dal 1992 al 2005 fino a quando i miei impegni internazionali non mi hanno più permesso di proseguire l’esperienza» spiega Ruben, marito di Francesca Colombo, diplomata Isef e allenatrice di pattinaggio anche lei, «Ho preso una società che non faceva risultati e l’ho portata a diventare una delle realtà più importanti al mondo». In effetti in 14 stagioni il pattinaggio opitergino è letteralmente esploso, conquistando titoli europei e mondiali in serie e lanciando una ventina di atleti nella nazionale italiana. «I vari Donadi, Roma, Marangoni, Nardo, Viotto, Barbieri sono tutti stati allenati da me» ricorda con orgoglio Ruben,«Silvia, in particolare, ha iniziato a pattinare con me quando aveva 7 anni, raggiungendo buoni livelli nella coppia artistico. Poi, con lo sviluppo fisico, è stata dirottata all’inline, una specialità più adatta a lei e di cui è diventata leader incontrastata. Marangoni non è una grande atleta ma è sicuramente una ragazza volitiva e di straordinaria grinta, qualità che le hanno permesso di diventare la più grande e di trovare la sua giusta dimensione». A proposito di inline, Ruben ha assistito da vicino alla comparsa sulla scena della nuova specialità. «Il pattino in linea l’ho inventato io: prima non esisteva a livello sportivo» puntualizza il tecnico, «A un pattino in linea ho applicato la scarpa e il freno anteriore, quindi ho convinto la Risport a investirci e la federazione internazionale a crederci». Dopo l’esperienza allo Skating club Oderzo, Genchi ha collaborato con le federazioni di Slovenia, Spagna, Portogallo, Olanda, Francia e India scovando e lanciando nuovi talenti. Se alla slovena Lucia Mlinaric la malasorte ha imposto una pausa, (per l’asportazione di un tumore al seno, brilla la stella di un altro allievo di Ruben. È l’indiano Anup Yama, 29nne esperto di diamanti, che sabato si è laureato campione del mondo dell’inline.

Giacinto Bevilacqua

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