Gavazzi va oltre Treviso I Dogi con marchio Fir

Il presidente rilancia: supersocietà federale e due rami d’azienda, privati al 30% Idea illustrata a Rovigo, Petrarca, Mogliano, S.Donà. Il Crv di Innocenti si mobilita
Prandi 07/06/08 Monza Finale Super 10, Presidente Amerino Zatta del Benetton rugby, foto Rogers.
Prandi 07/06/08 Monza Finale Super 10, Presidente Amerino Zatta del Benetton rugby, foto Rogers.

Treviso attende lumi, ma Gavazzi piazza un nuovo contrattacco nella partita della futura Celtic League. Venerdì ha proposto ai 4 club veneti di Eccellenza (Rovigo, Petrarca, Mogliano e San Donà) un’ipotesi di franchigia veneta, modello Dogi, ma a controllo federale con la partecipazione di privati. Staff e management federali, club che restano in Eccellenza, giocatori che possono salire dai club alla franchigia, che come rosa avrà i top player rimasti sul mercato dopo la diaspora di Treviso (ma anche dalle Zebre: dati in partenza Sarto e Vendtti, verso la Francia, e Iannone). E anche un accademia Under 19 per ciascuna selezione. Scenario che vede Treviso tornare in Eccellenza , con gli altri 4 club veneti.

Un sorpasso forse fatale a Treviso; anche la Ghirada dicesse si, si entra in realtà che non sono quelle prospettate al Benetton da Roma con la bozza di regolamento appena inviata in Ghirada. La sensazione è che la Fir sia...oltre Treviso (e lo stesso Gavazzi l’avrebbe fatto capire esplicitamente). Venerdì 21 in consiglio si esaminerà la lettera in cui il Benetto ribadirà la sua posizione: scendo e attendo il bando.

Peccato che Gavazzi, per la sua seconda opzione, ovvero i veneti Dogi, abbia rilanciato con la «superfiche» da 3milioni di tassa annua di ingresso risparmiati in futuro. «Perché dare 2,6 milioni a Zebre e all’altra squadra»?, si è chiesto. Ora pensa a una supersocietà federale, dove la Fir mette il 70% del capitale (8-9 milioni), e i privati il 30% (fra i 2 e i 3 ), per creare due «rami d’azienda», le 2 franchigie con budget di poco inferiore ai 6 (fra i 5,2 e i 5,8). Se poi ci sono più sponsor, meglio...

Un nuovo modello che seppellisce ogni realtà privata come Treviso. In Celtic gioca la Fir. Dovessero nascere i Dogi, lo scenario non esclude Treviso, e in teoria nemmeno Benetton (nè da azionista, nè da sponsor). Ma Treviso torna dov’era partita, e deve rivedere tutto, ben oltre la rifondazione annunciata.

In Veneto non sta alla finestra il Crv, presieduto da Marzio Innocenti. Forse incontrerà i presidenti dei club veneti. E la politica? A Treviso, il sindaco Manildo annuncia su tweet un incontro a breve con Luciano Benetton e il presidente. La Lega è attiva in Regione.

E dalla Ghirada dicono che si è pronti a dar battaglia legale, se non venisse pubblicato il bando di partecipazione, richiesta primaria che Gavazzi ha però scartato per «tempi troppo ristretti». E il presidnete Fir, per completare l’ìen plein, ha prospettato il nuovo scenario della supersocietà federale anche ai tre club laziali (Capitolina, Fiamme Oro, Lazio). Giro di orizzonti totali, sulle tre opzioni: è già pronto per venerdì.

Curiosità. Del marchio Dogi è depositario l’ex pilone petrarchino Menapace, che ha acquistato il 50% da Corrado Della Siega, e una quota di minoranza dal parmense Giacon.

E venerdì, in consiglio federale, anche un avvicendamento significativo: a Roberto Besio, recentemente scomparso, subentra Roberto Zanovello, del Cus Padova, primo dei non eletti, esponente della cordata sconfitta di Zatta. Sarà il primo consigliere di opposizione.

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