Gatto, sportivi garantiti I campioni di casa nostra

Nicola (rugby), Oscar e Luca (ciclismo), Beatrice (atletica), Maria Luisa (judo) e Ivan (basket) sono i protagonisti trevigiani che hanno lo stesso cognome
Di Mattia Toffoletto

TREVISO. «Il gatto è un ottimo amico. Peccato che graffi». Un adagio portoghese che ben si addice a un Gatto sportivo. Specie che nella Marca spopola. E non solo da oggi. C'è l'AristoGatto, ciclista da Oscar. C'è il Gatto Silvestro, cestista dalle sette vite. C'è il Gatto siamese, corridore in rampa di lancio. C'è Hello Kitty, la piccola judoka. C'è Palla di neve, la promettente pesista. E c'è Gatto Felix, rugbista in meta. Gatti che mostrano gli artigli, gatti che promettono guizzi felini, gatti che oltre al pelo c'è di più. Non dire gatto finché non ce l'hai nel sacco, qui gatta ci cova, quando il gatto non c'è i topi ballano. Il pretesto è la domenica di grazia di Nicola Gatto, tallonatore del Mogliano, classe 1988. Due mete due rifilate al Prato e l'inedito titolo di “uomo del match”. Un Gatto persiano di Monselice, con barba vistosa e voglia di sorprendere. Al di là dell’avversario, che era di quelli più che abbordabili, ultimo con zero punti, una giornata così non capita spesso. «Sono contento, volevo fare una bella partita», ha dichiarato, «Dell’avversario poco probante non mi interessa, le gare non sono mai allenamenti. Due mete le avevo segnate una volta l'anno scorso con i bersaglieri, ma il riconoscimento di man of the match è una novità nella mia carriera. Tutto merito della squadra, le marcature sono arrivate grazie ai compagni. Il pensiero va ora alla finale di Coppa Italia con Calvisano». Un Gatto d'esportazione, della Bassa Padovana ed ex Rovigo. Un Gatto di taglia XXL, 182 cm per 103 kg. Un SuperGatto, copyright dell’allenatore Franco Properzi, che ha saputo sfruttare l'occasione e promette di ripetersi. Ma il cognome Gatto è tipico di Altivole. Cercare un Gatto da quelle parti è quasi come chiedere di un Boscolo a Chioggia o Beghetto a Tombolo. Oscar Gatto da Caselle, ciclista dell'Androni, è l'AristoGatto. Un Gatto dal nobile pedigree, vinse nel 2011 la tappa di Tropea al Giro d'Italia e due anni fa trionfò sul pavé di Waregem, un Gatto chiamato alla stagione della svolta: meno Garfield e più Top Cat. Più Gatto d'assalto, predatore e conquistatore. Ivan è invece il Gatto siberiano, per il nome da Zar e la freddezza al tiro. Cestista che ha conosciuto l'America dei college e la seconda Lega greca, che ha giocato con Napoli e Pavia, che ha portato la fascia di capitano per la De' Longhi. Tante piazze, tante avventure. Sette vite appunto. Ha deciso di ripartire dalla serie D, da Ponzano. Ritrovando il Palacicogna, già frequentato l’anno scorso con Treviso. Ultimi scampoli sotto canestro, prima di intraprendere la carriera di allenatore. Luca è invece il Gatto siamese. È altivolese come Oscar, primo Gatto ciclista di pregio. Correva al Postumia e, due anni fa al Giorgione, con un altro Luca Gatto: compagni, ma non parenti. Il più forte, classe '95, è Under 23 del Team Brilla, dopo l'esperienza alla Fausto Coppi Gazzera. Il suo ruolo? Passista-scalatore. Riuscirà a raggiungere Oscar nel ciclismo dei grandi? «Il mio obiettivo è realizzarmi nel mondo del ciclismo», il pensiero espresso sul sito ufficiale della squadra, «Ho iniziato guardando i bambini che si allenavano sotto casa e, col passare degli anni, sono sempre migliorato ottenendo i primi risultati. Credo nell’importanza del gruppo, il mio modello non a caso è Matteo Tosatto, spero un giorno di passare professionista e militare in una squadra di livello internazionale». L'altro ha mollato invece al secondo anno junior. Restano due gattine da tenere d'occhio. Beatrice Gatto ('95), ex tricolore Juniores di getto del peso, e Maria Luisa Gatto ('96), judoka plurimedagliata, sono atleti di sicuro avvenire. L’una viene da Quinto e gareggia per il Quercia Trentingrana, l’altra è stata svezzata dal Judo Treviso. Baby campionesse in rampa di lancio. Non gatte morte, ma gatte con gli artigli. Ps: una decina di anni fa, si era messa in luce anche una saltatrice in lungo, Laura Gatto. Radici altivolesi come il ciclista Oscar, che a quel tempo si preparava al grande salto. Avevate dubbi?

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