Fioi dea Sud, cinque anni accanto al basket Treviso

TREVISO. Belli? Dipende dai gusti ma non è detto. Certo le loro coreografie sono simpaticissime e accattivanti, ma sanno anche mordere. E la vecchia "nemica" Bologna è avvertita: «Siamo buoni e cari, ma puttanata fatta è puttanata restituita». Con il pensiero rivolto al prossimo scontro e il precedente di qualche bottiglietta di troppo volata al PalaDozza, è il caso di raccomandare “state buoni se potete, tutto il resto è vanità». Nuovi? Magari no, nonostante i soli cinque anni di vita ufficiale che si preparano a festeggiare: in fondo c'è chi vanta una militanza pluridecennale al seguito del basket trevigiano e non è proprio il caso di ...tingersi i capelli. Veri? Sì, più di quel che loro stessi pensavano. Da quell'ultimo anno accanto alla morente Benetton Basket, sono cresciuti a dismisura, proprio come la nuova società cittadina, la TvB: sono più di 500 tesserati del club in questione, e non si fermano certo qui.
Hanno un nome da... calcio, ma del “baeòn” non hanno sposato la violenza e la cieca monomaniacalità. Sono quelli che, in tutta l'Italia del basket, sono conosciuti come "I Fiòi dea Sud", ove per Sud s'intende la curva. Naturalmente il loro appuntamento più amato-temuto è quello contro la Fortitudo tra una settimana, ma non lo dicono. «Abbiamo metabolizzato gli indirizzi della squadra, per noi quello che si farà nelle prossime due partite, date per innocue. Con Bologna il match è aperto, non dovrebbe esserlo con Brescia Imola, non è giusto distrarsi - dice Pigi Martino, uno dei santoni del tifo cittadino del basket, trent’anni di militanza, prima tra i benettoniani e poi tra i delonghisti, e di ricordi più o meno felici - La squadra ha bisogno del sostegno del pubblico proprio dove si nascondono le insidie. La partita con Bologna si può vincere e ci saremo tutti, in quelle con Brescia e Imola dobbiamo esserci per spingere, se serve, in un eventuale momento di mona della squadra. Vincere questa e la prossima, significherebbe avere la quasi certezza della vittoria nella regular season. Poi, da questo a una promozione ci corre. E forse non è neanche il caso: meglio bellissimi in un bel campionato che zoppicanti in una pessima A1». Raccontano i ragazzi che hanno fondato i “Fioi”, che la loro identità è sovrapponibile a quella dell’avventura Tvb. Nacquero quando arrivò la notizia che Benetton stava per mollare, mostrarono che una tifoseria c’era eccome e che non ci si poteva nascondere dietro a una disaffezione dei trevigiani per la palla a spicchi. Senza ancora avere gli striscioni identificativi, sperarono a lungo che i Fratelli Maglioni ci ripensassero e accompagnassero la nascita di una nuova società. Poi, con UniVerso, inventarono (campionato 2011-12) il club con tanto di dicitura e coltivarono una speranza più piccola, quella di restare comunque in A. Ma quando i “paroni veci” decisero di non cedere nemmeno il titolo sportivo, non si diedero per vinti e iniziarono a tifare Tvb in Promozione come si trattasse di una Serie A. Ora sono la punta dell’iceberg di una tifoseria che, in Italia, viene additata tra le più belle e consistenti, seconda solo a Milano e Bologna. Non sono più il solo club e altri ne verranno, Ma “Fioi dea Sud” è un marchio.
Toni Frigo
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