Feste di compleanno e lezioni di sport dai piccoli rugbisti

Il “Città di Treviso” porta 20 mila persone alla pallaovale Il direttore Grespan: «Esempio di socialità e solidarietà»
Di Silvano Focarelli

TREVISO. Qualche goccia di pioggia caduta qua e là durante la giornata non ha disturbato più di tanto la prima giornata del 39° Torneo Città di Treviso di Minirugby. Quasi fossero le prove generali dell'adunata degli alpini, una gran massa di persone (tra ragazzini, genitori, parenti, amici, dirigenti, arbitri si pensa abbastanza vicina complessivamente alle 20 mila) si è riversata alla Ghirada e sui campi di Casale, Silea, Paese e Villorba dove si sono svolte le gare riservate ai ragazzini e ragazzine under 6, 8, 10, 12 e 14.

Affollatissimo soprattutto il villaggio allestito alla Città dello Sport, novità assoluta di quest'anno, ricco di stand e punti di ristoro enogastronomici: qualcuno ne ha anche approfittato per organizzare la festicciola di compleanno, a conferma che questa kermesse famosa in tutto il mondo è sì dedicata al minirugby, ma è anche e soprattutto un pretesto per una due giorni all'insegna della socializzazione e del divertimento. Le partitelle si sono succedute con regolarità in un contesto gestito con la solita esperienza dall'imponente staff organizzativo, guidato da Giovanni Grespan: «Quest'ultima edizione ha portato con sé diverse sorprese», dice il popolare "Ciccio", «tra tutte un look completamente rinnovato che ha visto I Puffi invadere la Ghirada e le altre sedi del Torneo. A questo proposito devo dire che l'animazione ha avuto un grande successo, pure i genitori hanno chiaramente apprezzato, ed in questo senso una parte importante l'ha recitata anche anche Gardaland, uno dei nostri sponsor, che riunisco insieme in un unico ringraziamento».

Il torneo però poggia su tradizioni ben solide. «Sì. Ciò che rispetto al passato non è mutato è il fine della manifestazione, ovvero quello di voler riunire in due giorni le realtà rugbistiche europee divenendo così un momento di incontro tra ragazzi di varie età per farli socializzare e promuovere la cultura del rugby nei suoi valori più significativi. Su tutti è emersa la solidarietà che si è manifestata anche grazie alla Presidenza del consiglio comunale e di Aertre che hanno permesso il soggiorno a Treviso dell'Arieti. Non posso non rivolgere un grazie di cuore ai 650 volontari, tra questi anche l'Associazione Nazionale Alpini della sezione di Treviso che, con molti sacrifici e puro spirito amatoriale, contribuiscono alla riuscita ed al successo di questa fantastica manifestazione».

Che da tempo ormai ha assunto connotazioni internazionali: tra le 14 formazioni straniere ce n'è una arrivata da Galway, Irlanda, la città dove gioca il Connacht campione uscente del Pro 12, un'altra da Valencia, due da Manchester, portate a Treviso da Simon Mason, ex estremo del Benetton.

Da registrare anche il saluto di Alfonso Fuselli: «Da vicepresidente del Benetton e soprattutto da trevigiano ed ex giocatore appassionato di questa straordinaria disciplina, non posso che essere felice nel vedere tanti ragazzi pronti a sfidarsi sul terreno di gioco all'insegna del fair play e dell'amicizia. I legami che si creeranno verranno rafforzati oltre che dalle due giornate di rugby, anche e soprattutto dai momenti di gioco e di pausa tra un match e l'altro. Desidero augurare ogni fortuna agli atleti ed alle atlete che hanno preso parte alla manifestazione, con la speranza che questi due giorni possano portare gioia e restare a lungo tra i ricordi più piacevoli della loro infanzia».

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