Esposito, il «british» che non teme le sfide

La panchina castellana ha lanciato Guidolin e Bellotto, ma la piazza è esigente
RICOMINCIA. Il nuovo mister Stefano Esposito
RICOMINCIA. Il nuovo mister Stefano Esposito
 
CASTELFRANCO.
Sa di avere un'occasione d'oro. Giorgione vuol dire un palcoscenico importante, ma vuol dire anche una piazza difficile. Per Stefano Esposito l'esperienza in rossostellato potrebbe essere una rampa di lancio oppure un boomerang. Ne è consapevole e affronta la situazione con prudenza e umiltà. Anzi, mostra addirittura un certo «aplomb british».
 Dalla questa panchina sono partiti personaggi come Guidolin e Bellotto, altri però ci hanno sbattuto il naso. Originario di Bologna, vive a Castelfranco, 40 anni, esperienze a livello giovanile a Castel San Pietro, Cittadella, Padova e Montebelluna. Da calciatore esperienze in serie D prima di subire un infortunio di quelli che ti consigliano di appendere la scarpe al chiodo. «Da giocatore ho combattuto con parecchi infortuni, poi da tecnico ho sempre fatto giovanili - ci dice il nuovo mister rossostellato - Finchè mi sono messo alla finestra: volevo fare un'esperienza con una prima squadra, mi è arrivata l'occasione Giorgione ed ho accettato con entusiasmo».  Gli chiediamo che impressione ha avuto dell'ambiente. «Molto positiva, conoscevo già l'ambiente perchè vi ho collaborato a livello giovanile. Qui c'è un ambiente sano e positivo, si respirano entusiasmo e professionalità. Poi il vivaio è buono e vogliamo creare un collegamento con la prima squadra».  Con quali obbiettivi si è approcciato alla guida del Giorgione? «Con la società ho parlato chiaro, non sono qui per vincere il campionato, ma per cercare di fare un certo lavoro, portare una mia filosofia e metodologia. L'obbiettivo è cambiare metodo di lavoro puntando alla crescita dei giocatori e con questi ai risultati».  Questo nel medio e lungo periodo, ma nel breve periodo quali saranno gli interventi di Esposito sulla squadra? «Quello che ho già cominciato a far vedere domenica con il LiaPiave: prima di tutto lavorare sull'aspetto caratteriale, sulla personalità e sulla giusta cattiveria agonistica. Più aggressività in campo e lavoro tattico individuale e di squadra. Il modulo sarà un 4-3-3».  Con il presidente rossostellato Orfeo Antonello parliadel cambio di allenatore e del primo risultato conseguito da Esposito: un tutto sommato positivo pareggio contro una delle squadre più attrezzate del girone. «E' stata una scelta consensuale - dice Antonello sul cambio di allenatore - di fronte ai risultati che non arrivavano. Il Giorgione ha investito molto per un campionato di vertice e dopo questo inizio di stagione non entusiasmante volevamo dare una scossa all'ambiente. La scelta è stata sofferta, ma dopo le ultime due sconfitte in campionato e coppa ci voleva, per non rischiare una stagione anonima. Trinca? L'anno scorso aveva fatto bene nel girone d'andata, poi al ritorno c'erano stati una serie di problemi che ci avevano limitato. In questa stagione anche il girone d'andata è partito così così e volevamo invertire la rotta. Dopo saranno i fatti a dirci se abbiamo fatto bene o male».  Prima partita non male, ma neanche bene. «Meritavamo di più, ma ora Esposito può prendere per mano la squadra e darle la sua impronta».

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