Due esplusi e tante botte: Treviso-Passarella, arriva la polizia
Due espulsi, sette ammoniti, due pali, una mezza autorete, un rigore fallito, scintille, simulazioni, botte vere. E tanto nervosismo, troppo: alla fine addirittura carabinieri e polizia negli spogliatoi, dove dal campo la tensione si era trasferita. Il Treviso fa crac, laddove l’8 maggio aveva festeggiato la promozione, in una gara persa meritatamente ma che ci voleva pochissimo per girare a proprio favore: il rigore che Mason al 10’ della ripresa s‘è fatto sciaguratamente parare (il nervosissimo Dal Compare steso da Carli) è stata la svolta. Poco dopo, nel momento migliore dei biancocelesti, il Passarella, squadra aggressiva, volonterosa ma certo inferiore (veniva dalle 4 pappine a Vigonza e dal pari di Quinto), ha trovato il vantaggio su tiro da sinistra di Pescara: Bortolin ci sarebbe arrivato ma la deviazione di Pilotto lo ha spiazzato. Da qui in poi sono saltati i nervi a molti e la bussola all’arbitro: Zamuner giura che Vivan, crollato a terra, l’ha appena sfiorato; poi è toccato a Pilotto (fallo da dietro a metà campo, era solo giallo) e nel finale il Passarella ha pensato solo a perdere tempo. In verità i veneziani nel primo tempo avevano preso due pali su tiri di Fonti (34’) e Furlanetto (38’) deviati da Bortolin, contro l’unica occasione del Treviso (25’, da Marangon a Conte, destro debole e centrale) ma, proprio per questo, nella ripresa i biancocelesti avrebbero potuto e dovuto punire cotanto spreco. Sconfitta riconosciuta da Tentoni: «Primo tempo molto brutto, poi qualcosa di meglio, ma gli episodi ci hanno condannato. Bisogna poi capire che di gare così ce ne saranno tante». E domenica al Tenni con il Nervesa avrà tre squalificati (Campagnolo era in diffida) con la difesa praticamente da reinventare: non era così che avrebbe dovuto finire dopo tre successi consecutivi.
Silvano Focarelli
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