Dopo lo stop forzato finalmente la rinascita Riecco nella Marca la Granfondo Pinarello

Per la 24ª edizione due percorsi da 153 e da 113 km con le salite Ca’ del Poggio, Medean e il Muro a Rua di Feletto
Mattia Toffoletto

TREVISO

Alle spalle oltre due anni di attesa (ultima volta il 30 giugno 2019), una pandemia, il lungo oblio delle manifestazioni amatoriali. Ma gli appassionati, dopo l’ufficializzazione dei giorni scorsi, hanno già cerchiato la data: la Granfondo Pinarello tornerà domenica 18 luglio. La corsa, legata a doppio filo al marchio di bici simbolo della Marca, si riprenderà la collocazione consueta nel cuore dell'estate, piazza del Grano sarà ancora terra promessa degli amanti del pedale. L’edizione 24 vivrà su due percorsi, da 153 e 113 km. Il “lungo” - dislivello 2.250 metri - includerà le salite più gettonate dagli amatori trevigiani, vere e proprie "palestre di allenamento": il Muro di Ca’ del Poggio dopo 42 km, il Madean (Casere Budui) dopo 77,5 km e Santa Maria della Vittoria (Montello) dopo 126,8 km. Nella prima parte s'affrontano le colline del Prosecco, fra Refrontolo, Rolle e Combai. Da Pianezze si scende verso Valdobbiadene e i castelli di Monfumo. Scollinato il Montello, si procede per Povegliano e Ponzano: tradizionale epilogo in piazza del Grano che, alle 6 del mattino, sarà sede di partenza. La Mediofondo, invece, comprende le asperità di Ca’ del Poggio e Montello, rinunciando all’arrampicata del Madean: 1.100 metri di dislivello. Il Muro di Rua di Feletto è diventato ormai meta imprescindibile di ogni appuntamento a due ruote che si rispetti. Un pugnale di 1 km con punte al 18%: lo scoprì l’internazionale Under 23 di San Vendemiano, poi il Tricolore pro’ di Conegliano 2010 alzò l’interesse sull’erta gemellata con il Muro di Grammont e Mûr de Bretagne. Svariati gli attraversamenti del Giro, quest’anno ci è passata pure la corsa rosa baby nella tappa finale San Vito al Tagliamento-Castelfranco. Il Madean, conosciutissimo dagli amatori trevigiani, fu fra le primissime salite nella storia della Granfondo. Il Montello incarognì il Mondiale strada 1985, è stato teatro di numerosi passaggi del Giro dei grandi. Salite che fanno rima con ciclismo, salite che fanno rima con Pinarello.

Le iscrizioni sono state aperte da pochi giorni, ma è logico che non ci potranno essere i numeri del passato: «Puntiamo comunque a duemila partenti. Sarà una festa, un giorno di ripartenza per la città», assicura l'organizzatore Fausto Pinarello. Non ci potrà essere, per ovvie ragioni, la solita folta partecipazione straniera. Mancheranno i 300 clienti asiatici della Pinarello che mai perdevano l'happening di luglio. Numeri ridotti, ma fascino immutato: la manifestazione coinciderà con uno dei tanti simboli di ripartenza della città e, più in generale, dello sport trevigiano dopo il lungo tunnel della pandemia.

Nuova collocazione per l’Expo: sarà in Strada Ovest a Fontane, davanti allo store della Pinarello. Ma c’è dell’altro: il percorso potrebbe rappresentare la prova generale per una tappa futura del Giro d’Italia. Un’ipotesi non inedita: obiettivo omaggiare la storica Granfondo che nel 2022 taglierà il traguardo delle 25 edizioni. Quel che è certo è che l’executive president Fausto Pinarello si è già mosso con Rcs Sport: si proverà la carta dell'arrivo o quantomeno di una partenza a Treviso. L’ultima volta nel capoluogo fu nel 2019, lo start della frazione di montagna con epilogo a San Martino di Castrozza. Più lontano l’ultimo arrivo: fu nel 2013, esultò il britannico Mark Cavendish sotto il diluvio. L’anno venturo Treviso si potrà godere pure il titolo di “città europea dello sport”: la tappa del Giro come giusto riconoscimento? Nell’attesa, c’è il ritorno della Granfondo dopo oltre due anni. Piazza del Grano che si ripopolerà di amatori, la “festa di luglio” che si riprenderà Ca’ del Poggio e Montello. —



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