Del Piero: Inter e Brasile

Calcio: Yago è nato nel Fontane, Stramaccioni l’ha portato in Euroleague
Di Mattia Toffoletto

Se il più famoso e titolato Alex gioca in Australia con il Sydney, Yago ha invece 18 anni e si è meritato la prima convocazione con i “grandi” dell'Inter per l'ultima trasferta di Europa League a Kazan. Tutti e due fanno di cognome Del Piero, ma non sono neppure lontani parenti e la Juve stavolta non c'entra: hanno in comune le radici venete, ma l'emergente Yago è italobrasiliano.

Qualcuno ha persino azzardato un suo possibile esordio nel Tatarstan: Stramaccioni, forse anche per non bruciarlo, l'ha lasciato in tribuna l’altra sera nel match di Europa League contro il Rubin Kazan, mentre in panca ha trovato posto l'altro trevigiano, il figlio d'arte Simone Pasa. Di Yago si dice un gran bene: la scorsa stagione ha vinto lo scudetto con la Berretti dell'Inter, che fa il paio con il titolo precedente centrato con i Giovanissimi. Quest'anno sta cercando di fare il massimo con la Primavera di Bernazzani, dove è un punto fermo, ma la strada è già tracciata: di Yago Del Piero, fra qualche anno, sentiremo parlare spesso nel calcio che conta.

Il cognome? Il bisnonno era di Padova e si trasferì oltreoceano. Yago, nato il 14 gennaio 1994 a Vitoria da genitori brasiliani, arrivò in Italia nel 2003 e fissò la residenza a Olmi di San Biagio, dove tuttora vivono i genitori. «Cognome impegnativo? Non è la prima volta che me lo sento dire», ha dichiarato recentemente in un'intervista. In Brasile si era dedicato al futsal, poi in Italia abbracciò il calcio a undici, iniziando al Fontane. Il fratello Igor milita nel Futsal Villorba, in serie A/2. Quindi, il passaggio al Treviso, dove esplose nei Giovanissimi sperimentali e nazionali, guidati da Rinaldo Cavasin: «Faceva la mezza punta, era già un giocatore completo: generoso, si allenava sempre con impegno. Siamo rimasti in buoni rapporti: ogni tanto, il “ceo” si fa sentire».

Nel giugno 2008, l'approdo all'Inter, su intuizione di Piero Ausilio: al quinto anno in maglia nerazzurra, nel curriculum vanta due titoli tricolori, come l'exploit con i Giovanissimi, ottenuto grazie a un suo gol ai supplementari nella finale con l'Empoli. Da trequartista a regista davanti alla difesa: l'evoluzione, dall'avventura al Treviso, è stata naturale. Il suo idolo è Pirlo e il battesimo in prima squadra non pare così lontano. In estate, il primo contratto da professionista e l'inserimento nella lista B Uefa. Yago ha il doppio passaporto, ma vorrebbe indossare la maglia verdeoro. «Purtroppo, però, in Brasikle per le nazionali giovanili non guardano mai in Europa», ha rilevato con un po’ di disappunto Yago.

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