Corazzi, una meta dedicata alla sua Umbria E il Marchiol scopre il piede d’oro di Almela

MOGLIANO. Due storie s'intrecciano nella faticosa vittoria del Mogliano sulla Lazio. Da un lato, Matteo Corazzi, capitano dalla terza Coppa, umbro di Gubbio, e turbato dal terremoto che ha colpito l'a...
Bolognini Mogliano rosa mogliano rugby in foto corazzi matteo
Bolognini Mogliano rosa mogliano rugby in foto corazzi matteo

MOGLIANO. Due storie s'intrecciano nella faticosa vittoria del Mogliano sulla Lazio. Da un lato, Matteo Corazzi, capitano dalla terza Coppa, umbro di Gubbio, e turbato dal terremoto che ha colpito l'amata Valnerina.

Dall'altro, Alejandro Almela, apertura argentina, al debutto in Italia, come l'altro albiceleste Trejo. É’ stato un sabato da ricordare per entrambi. Corazzi voleva dedicare un successo alla sua Umbria ed è riuscito nell'intento, mettendoci la ciliegina della terza meta: «Dovevamo prenderci i cinque punti e sono arrivati. Vediamo cosa fare per la mia terra, dovrei scendere durante la sosta».

Almela è già stato ribattezzato dai compagni “Almeyda”, l'ex centrocampista di Lazio e Inter. Qualcuno, per l'ottimo piede, azzarda un “Messi”. S’è presentato con 12 punti: 3 trasformazioni, 1 piazzato e 1 drop. Quest'ultimo, come il penalty, messo a segno nel secondo tempo: sei punti decisivi, gli unici del Marchiol nella ripresa.

«Il drop ? Lo alleno fin da piccolo, ho pensato fosse il momento buono per chiudere i conti», le parole del 26enne di San Isidro, portato al rugby dal papà quando aveva 4 anni, «Ho trovato il vostro campionato molto fisico, ci sono giocatori prestanti: ma se leggi bene il gioco, puoi trovare spazi importanti. Non è facile lasciare famiglia e amici in Argentina, ma il rugby è la mia passione e ho colto l'occasione al volo». (m.t.)

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