“Chiamatemi ancora Anza” l’ultimo gesto d’amore di Sara
Chiamarla ancora per nome, come se fosse ancora qui tra noi: era il desiderio di Sara Anzanello, centrale della nazionale di volley campione del mondo nel 2002, scomparsa a ottobre 2018, dopo un’epatite, un trapianto di fegato ed infine un linfoma.
“Chiamatemi ancora Anza”, edizioni Santelli, è in libreria da lunedì scorso ed è stato presentato ieri alla Zoppas Arena, pochi minuti prima di Italia-Stati Uniti, alla presenza dei genitori Nicoletta e Valter, del fidanzato Walter, dell’amica e compagna Raffaella Calloni, del curatore e dell’editore. «Quando ci siamo conosciute nel 2001», ha detto Calloni, «ci stavamo antipatiche e poi è nata una grande amicizia. Sara avrebbe voluto tenere un cane e come nome aveva scelto proprio Raffa. Non vedevo l’ora di avere tra le mani il libro e poterlo toccare mi consente di esserle ancora vicina».
Il libro è stato riordinato in ordine cronologico, mettendo insieme manoscritti dei quaderni, scritti con grafia rotonda e chiara, e testi compilati col pc. Una parte risale alla diagnosi della malattia in Azerbaijan e riguarda il racconto dei primi sintomi, un’altra tocca invece il faticoso ritorno alla vita vissuto per tre anni accanto al fidanzato. «È stato un periodo molto intenso», racconta Walter, «in cui abbiamo goduto anche di cose semplici come una passeggiata o un picnic, cose che, da professionista dello sport, Sara non aveva mai potuto vivere ed apprezzare. Dei testi non abbiamo toccato nulla, se non qualche virgola per ragioni stilistiche».
L’espressività di Sara sarà visibile anche con la mostra di quadri “Il sorriso di Sara” che sarà allestita in occasione della 23ª edizione di AlpaVolley, festa regionale del minivolley che si svolgerà domenica 2 giugno a Farra d’Alpago. L’organizzazione è curata da Cuoredarena Active Social Supporters e ASD Alpago Volley Team 1979. Sette mesi fa, nel giorno del funerale di Sara, pioveva a dirotto e i fiumi erano ingrossati, specialmente il Piave, il fiume della sua infanzia. Anche in questi giorni di uscita del libro le piogge non hanno dato tregua; ma ieri, come d’incanto il muro di nubi è stato squarciato dal sole. E le lacrime hanno cominciato ad asciugarsi, lasciando spazio al sorriso che lei avrebbe voluto. —
M.C.
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