Cavasin, una panchina nel nuorese «Niente Africa, riparto dalla Prima»

il personaggio
Il calcio è passione e divertimento, oltre ogni confine e categoria. Sembra una frase fatta che ormai ha perso il suo charme in uno sport sempre più legato al denaro. Così non è, però, per mister Alberto Cavasin. L’allenatore trevigiano, dopo quasi tre anni lontano dalla panchina, era alla ricerca di una nuova sfida, affascinante e romantica. Pronto a sbarcare in Africa, ma alla fine il tecnico ha scelto il Bari Sardo, squadra nuorese di Prima categoria e che rappresenta un paese di quasi 4 mila anime. Una decisione insolita per un mister che ha detto la sua guidando Lecce, Brescia, Treviso, Messina e Sampd in serie A, solo per citare alcune delle tante esperienze di Cavasin. «Sono arrivato in Sardegna dopo una serie di coincidenze – spiega il tecnico - era da un po’ che desideravo tornare, avevo un po’ di proposte e poi è arrivata quella del Bari Sardo: mi è tornata la passione e ho scelto di accettare. Torno in campo e a divertirmi, come ho sempre fatto». Cavasin non si è mai sottratto a sfide affascinanti: «Ero pronto ad andare in altri continenti – continua - Quasi due mesi fa avevo fatto il vaccino per la febbre gialla perché stavo per andare in Africa ma l’accordo è saltato. Ero aperto a qualsiasi esperienza, divertirmi in luoghi lontanissimi e vivere il lavoro in situazioni diverse».
Ciò che però emerge quasi subito è che il Bari Sardo sia in Prima Categoria, un livello che potrebbe essere definito “basso” per uno come Cavasin: «Non penso più alla categoria, non mi crea problemi e non ho bisogno di riflettori – replica l’allenatore - Ho giocatori che potrebbero essere professionisti, facciamo 5 allenamenti a settimana e abbiamo 7 o 8 stranieri: è come se allenassi in serie A. Ho conosciuto varie persone, tra cui il presidente, e a Bari Sardo il calcio è molto vissuto. Ci sono il sole, il pesce e la Sardegna è bella: anche questo mi ha portato a venire ma è una cosa secondaria. Prima viene il lavoro».
Puntare su Cavasin come guida tecnica potrebbe far intuire che alle spalle ci sia un progetto importante: «Vivo il presente – risponde il mister - C’è il progetto di creare una sinergia con le società vicine per essere più forti economicamente ma conosco il calcio e basta poco per far crollare tutto. Intanto portiamo a casa questo campionato». Infine, Cavasin non è l’unico trevigiano che sbarca in Sardegna: «Nel mio staff ho voluto il collaboratore Alberto Possamai. Siamo solo i primi ma ne porteremo altri». —
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