Cammino di Santiago da record

Il coneglianese Daniele Modolo ha stabilito il nuovo primato con la mountain bike
Di Salima Barzanti

CONEGLIANO. Il Cammino di Santiago di Compostela in mountain bike e con tanto di record. È questa la nuova avventura di Daniele Modolo, nutrizionista di Conegliano, con spiccata propensione per l'estremo, che ha percorso circa 1000 km che partendo da St Jean Pied –de-Port nei paesi Baschi francesi, valicando i Pirenei, scendendo a Roncisvalle ed attraversando 4 grandi regioni della Spagna, Navarra, Rioja, Castiglia/Leon e infine Galizia dove si trova Santiago de Compostela. «In realtà io ho voluto completare il tragitto arrivando sino al mare, a Finisterre», commenta, «nel Medioevo questo era il punto più estremo delle terre conosciute, ed arrivarci era considerato il giusto completamento del pellegrinaggio. Il tutto è cominciato quando ho scoperto che un atleta francese aveva completato il tracciato (fermandosi però a Santiago) in poco più di 4 giorni (111 ore per la precisione); così ho deciso, insieme al mio amico Paolo, di provare a ridurre questo tempo record». Detto, fatto. Modolo è partito per la Spagna. «Si dice che il “Camino” sia per quelli che vanno a piedi ed in parte è vero poiché sono loro la maggioranza. Ma sono molti anche quelli che decidono di percorrerlo in mtb sfidando salite, polvere, vento a volte fortissimo, fango, freddo pungente o caldo asfissiante», spiega, «Percorrendo questo sentiero è possibile fare degli incontri incredibili, conoscere ciclisti con alle spalle storie strane: a volte fatte di rinunce e dolori a volte di fatica e solitudine. Insomma una bella esperienza anche dal punto di vista umano». Il biker, una volta iniziato il percorso, ha cercato di fermarsi il meno possibile, giusto il tempo di mangiare e dormire (pochissimo) arrivando a completare l’intero tratto (St. Jean / Finisterre) in 3 giorni e 13 ore. «Abbiamo utilizzato sempre strutture molto essenziali, prive di comfort, proprio per allinearci il più possibile alle abitudini dei pellegrini di un tempo», aggiunge, «Le uniche, brevissime soste che facevamo servivano solo per apporre il timbro di passaggio sulla Credencial, che è il vero documento del cammino: questo era indispensabile per ottenere la “Compostela” finale. Una volta arrivati a Santiago infatti, dopo un’attenta verifica delle tappe, dei timbri e dei km percorsi, l’“Oficina del Peregrino” mi ha rilasciato la certificazione dell’avvenuto completamento del pellegrinaggio, la Compostela».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso