«Bonetto sulle orme di Ganna La sua forza? Maturità e grinta»

l’intervista
S’è preso il titolo europeo e mondiale Juniores dell’inseguimento. Nella crono dei Continentali di Trento, ha chiuso 5°, mancando il podio per 3 secondi. Samuele Bonetto, 18enne montebellunese del Giorgione, è fra i talenti più intriganti del ciclismo italiano. Necessario interpellare Diego Bragato, 35enne di Motta, preparatore dei pistard azzurri, per capire se sia felice l’accostamento con l’olimpionico Filippo Ganna.
Bragato, azzardato paragonare Bonetto al campione verbanese?
«I numeri ci sono, come caratteristiche il parallelo con Ganna ci sta. Ma bisogna rispettarne la crescita. Ora i limiti sono solo tecnici, perché, a livello di motore, ne ha da vendere. C’è ancora da lavorare, ad esempio, nella guida del mezzo e nella gestione dello sforzo: penso alle crono più lunghe».
Dovesse descriverlo?
«È molto più maturo di quanto non dicano i suoi 18 anni. Si capisce che ha una storia particolare alle spalle, mi riferisco alla battaglia vinta con l’anoressia. Un vissuto che l’ha fatto crescere rapidamente».
Il punto di forza?
«Già oggi gode di un gran “motore”, motivo per cui il paragone con Ganna è calzante. Papà e mamma l’hanno attrezzato bene, tutto il resto è da migliorare e scoprire. Di sicuro è un talento, ha stoffa. E tenete presente una cosa: Ganna non aveva vinto Mondiale ed Europeo dell’inseguimento da junior. Lui invece ci è riuscito. E con tempi di valore».
L’avvicinamento di Bonetto alla pista?
«Ogni anno si fa un censimento degli Juniores, si valutano i ragazzi di prospettiva. Fra febbraio e marzo, abbiamo organizzato una batteria di test a Montichiari. Ed è emerso come Bonetto fosse un ragazzo molto interessante. Abbiamo aspettato un po’, come sempre a quell’età, per via della scuola. Poi, fra aprile e maggio, l’abbiamo portato in pista. E i risultati sono arrivati presto».
Il potenziale a crono?
«A 18 anni, è sempre preferibile concentrarsi su uno sforzo più breve e di qualità come l’inseguimento».
La pista italiana disegna il suo futuro: in rampa di lancio i vari Moro, Dalle Vedove, Ursella…
«C’è un bel gruppo di Juniores su cui lavorare, in ottica Parigi ’24 e Los Angeles ’28. Ma merita sottolineatura Manlio Moro: già Under 23, un pistard forte». —
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