Treviso perde in casa contro Sassari e rimane all’ultimo posto
A TvB è mancata la capacità di chiudere la gara dopo aver sfoderato una rimonta – la seconda consecutiva dopo quella di Udine – iniziata sul -14 nel terzo quarto e coronata persino da un vantaggio in doppio possesso nell’ultima frazione.

Questione di killer instinct. Quello dimostrato da Sassari e, nello specifico, dal playmaker Desure Buie che dopo tre quarti da zero punti segnati sceglie il momento migliore per sporcare il referto, specialmente per la tripla che sull’80 pari a meno di un minuto dal gong riscrive per l’ennesima volta la storia di una partita dai mille colpi di scena.
Peccato che a TvB manchi proprio la capacità di chiudere la gara dopo aver sfoderato una rimonta – la seconda consecutiva dopo quella di Udine – iniziata sul -14 nel terzo quarto e coronata persino da un vantaggio in doppio possesso (79-75) nell’ultima frazione.
Ed è proprio lì che la Nutribullet mostra tutti i suoi difetti, quei problemi che oggi la tengono inchiodata all’ultimo posto con la miseria di 4 punti. Palle perse, errate letture difensive, uscite in ritardo sui tiratori sono sbagli marchiani per la LBA, oltre ad essere il motivo della sconfitta, la sesta casalinga da inizio stagione nonché l’undicesima in tredici turni di campionato.
Se lo spettro della retrocessione in A2 si avvicina sempre più, in casa biancoceleste sarebbe utile porsi alcune domande. Come l’utilità di Miaschi, che gioca nove minuti incolori. O di Perkins, che brilla appena per tre azioni difensive e un paio di liberi lucrati con un minimo di aggressività.
O di Abdur-Rahkman, che sì smazza 8 assist ma segna pochissimo, appare talvolta rinunciatario e alla fine viene anche penalizzato in un contatto con Jacob Pullen cui la terna fischia tecnico a favore in una situazione abbastanza dubbia. Quindi, qual è il problema di questa Treviso Basket? Non ce n’è uno solo.
Altrimenti non si spiegherebbe perché il Banco nel solo primo quarto catturi ben sette rimbalzi offensivi. Né si assisterebbero a blackout improvvisi come quello che costa lo 0-11 subito prima dell’intervallo (da 37-31 a 37-42) o quello che porta gli ospiti sul massimo vantaggio (54-68 al 28°). Di positivo c’è ovviamente la reazione nervosa prima che tecnica, persino d’orgoglio che è personificata dai due migliori biancocelesti in campo. Brianté Weber riscrive il proprio record personale di punti in LBA e Torresani dimostra tutto il suo atletismo trascinando la squadra a una rimonta impensabile.
Sono loro a caricarsi tutto il gruppo sulle spalle dando segnali positivi e propositivi, recuperando palloni, forzando soluzioni errate da parte degli avversari, incuneandosi in area, segnando in entrata o da fuori oppure attirando i falli del Banco. E sono ovviamente loro a siglare il sorpasso (72-71, entrata dell’americano) e il massimo vantaggio nell’ultima frazione (79-75, bomba del giovane regista). Purtroppo a TvB manca come detto l’istinto per chiudere le partite, per ucciderle metaforicamente. Una persa di Weber su un sospetto fallo sassarese, qualche altro errore qui e là e la freddezza di Pullen, antico avversario di TvB che non manca mai di piazzare la propria zampata, e del silente Desure Buie.
Bastano le triple di questi due giocatori a ridare a Sassari il pallino del vantaggio, ottimamente giocato negli ultimi secondi sul consueto fallo sistematico. La Dinamo è quasi infallibile, TvB al contrario difetta di lucidità. Weber allo stremo sbaglia una lettura sul -3, da lì in poi il Banco ha la strada spianata per la vittoria e per allungare in classifica.
Al contrario di Treviso che resta sempre lì, ultima e da sola, in attesa di una svolta che non c’è e di un illogico miracolo che non si concretizza. Ma in questa situazione nemmeno l’aforisma del Dottor Manhattan basterebbe a fornire una minima consolazione. Federico Bettuzzi
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