Antonella diventa l’iron lady delle ultramaratone

La Marca ha la sua iron lady. Antonella Feltrin ha completato in 50 ore la Race Across Apulia, l’ultramaratona più lunga D’Europa di 287 km che va da Lecce a Castellaneta. Non solo, perché è l’unica donna a essere riuscita a compiere quest’impresa. Nessuna pazzia, ma solo una grande passione, grande come la forza di volontà di Antonella. «Lo scorso anno ho fatto a piedi la Milano-Sanremo, che ha gli stessi chilometri e già mi avevano invitato in Puglia», racconta Feltrin, residente a Vallio. «Sempre un anno fa ho fatto una maratona laggiù, ho conosciuto degli amici e da lì è nata la sfida». A novembre arriva un guaio al piede che la costringe a ripensare l’obiettivo: «Mi sto curando, pensavo di riuscire al massimo a fare i 105 km fino ad Alberobello, assieme a mio marito Federico Roiter, per poi raggiungere gli amici in taxi. Arrivata nella città, il dolore era tanto come la voglia di fermarmi, anche per apprezzare le bellezze del posto. Passata la notte, mi hanno raggiunto i miei amici, facendomi una sorpresa, mi hanno dato una mano tenendomi per un po’ l’equipaggiamento e mi hanno supportata».
Nonostante l’aiuto, la sfida rimane dura: «Sono ripartita da Bari, dove ho chiuso l’occhio in un prato. Sono tornati gli amici che mi hanno accompagnata fino ad Altamura, mi sono cambiata, mi sono stesa per mezz’ora e sono ripartita: dovevo farcela, anche per loro». È la svolta e, nonostante le continue difficoltà, Antonella raggiunge il traguardo: «Sono andata avanti con coraggio e stringendo i denti per il dolore. Sapendo che mancavano 20 km e ho chiamato mio marito: mi sembrava infinita. Mi ha raggiunto Federico e gli ho lasciato il marsupio, mi è venuto incontro anche il medico e così ho fatto l’ultimo sprint finale per arrivare il prima possibile dalla statua di Rodolfo Valentino che c’è a Castellaneta, l’arrivo dopo 50 ore». La fine dell’ultramaratona coincide con l’inizio della gioia: «Ero davvero contenta perché non sapevo se ci sarei riuscita e arrivata alla statua l’ho guardata bene e me la sono coccolata. È stato emozionante, per lo sforzo e per guai che avevo: sono felice».
Wonder woman Antonella spiega come sia nata la sua passione e come la coltiva, passo dopo passo: «Non ho più fatto sport da quando ero ragazzina, ma già nell’ora di ginnastica a scuola preferivo correre attorno alla scuola. Quando le mie due figlie si sono sposate, un amico mi ha proposto una corsa, per scherzo. Dopo ti appassioni: dopo due anni, ho fatto la prima maratona di Venezia. Mi piace, siamo in pochi, si diventa amici e così lo sport assume una dimensione famigliare». —
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