Marca, la campionessa delle bollicine

Eccellenza per il Brut 2010 di Follador. Il fascino di Refrontolo e Torchiato. Raboso, che grinta

TREVISO. Prosecco sugli scudi: si conferma tra i migliori vini con bollicine d’Italia, tanto da conquistare, con il Brut 2010 di Silvano Follador, le 5 bottiglie (voto 18) di eccellenza. Ma si segnala anche, per rapporto qualità prezzo (10-12 euro, voto 16.5) il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Doro 2012 Le Vigne di Alice.

La guida dei vini dell’Espresso ha preso in considerazione 53 cantine della Marca: dalle bollicine di Adami ai rossi di Ida Agnoletti, dal prosecco di Andreola alla sorpresa del Talento Brut Rosè di Bellenda, dal Surlì di Biondo Jeo alla corazzata Bisol ai rossi di Loredan Gasparini. Tra i migliori vini trevigiani cresce in qualità il Colli di Conegliano (Docg), specializzato in vini tranquilli, con i rossi a maturare carattere di annata in annata. La parte del leone la fanno però due vini dolci: il Refrontolo e il Torchiato di Fregona, di cui spicca in questa edizione con 4 bottiglie il Piera Dolza (anno 2010), seguito a pari merito dal Refrontolo Passito 2008 di Colvendrà. Voto 16,5 a entrambi. Passiamo al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (Docg), nettare apprezzato soprattutto nella versione Spumante, qualità media molto alta. L’Extra Dry è la tipologia più gettonata, ma il Superiore di Cartizze fa la differenza. Oltre all’exploit di Follador, da segnalare le 4 bottiglie raggiunte dai prodotti di ben 7 aziende: Brut Sei Uno di Bellenda (17); Metodo Classico Pas Dosé S.C. 1931, Millesimato 2011 Bellenda (17); Brut Doro 2012 Le Vigne di Alice (voto 16,5 come i seguenti); Extra Dry Giustino B. nm Ruggeri & C.; Metodo Classico.G Millesimato 2011 Le Vigne di Alice; Superiore di Cartizze Brut Vigna La Rivetta Villa Sandi; Superiore di Cartizze Nature ancora di Silvano Follador.

Nella sezione Malanotte del Piave, altra recente Docg che deriva dal borgo di Tezze, cuore del Raboso, si merita le 4 bottiglie dell’Espresso il Bonotto delle Tezze 2009 (16,5). Ma ecco il Montello e Colli Asolani, l’unica denominazione trevigiana che si sviluppa in Destra Piave, che regala rossi erbacei e interpretazioni originali dei vitigni bordolesi, prodotti da aziende che ormai rappresentano una peculiarità del fare vino nella Marca: 4 bottiglie per Il Rosso dell’Abazia 2010 di Serafini & Vidotto (17); il Cabernet Sauvignon 2011 Agnoletti Ida (16,5), il Phigaia After The Red 2010 ancora di Serafini & Vidotto (16,5). Passiamo alle tre bottiglie, voto 16 per tutti: Cabernet Rosso del Bosco 2010 Costa Nerino, Cabernet Sauvignon 2011 Pozzobon Rosalio, Merlot La Ida 2011 Agnoletti Ida, Rosso Asolo 2008 Dal Bello, Rosso Superiore San Carlo 2009 Case Paolin - Pozzobon.

C’è poi la Denominazione Piave, area di pianura tra Treviso e Venezia i cui rossi (e bianchi), l’autoctono Raboso in testa, si stanno ridefinendo con estro, da segnalare il lavoro di Cecchetto, Bonotto e Ornella Molon. Tre bottiglie (16) al Bianco Frater 2012 di Barollo e anche al Manzoni Bianco 2012 di Casa Roma (16). Quattro bottiglie (e voto 16,5) per il Merlot 2009 di Molon e il Raboso Potestà 2009 di Bonotto delle Tezze. Tre bottiglie ancora ai rossi con (voto 16) il Merlot Rosso di Villa 2009 Molon Traverso Ornella, il Raboso 2009 di Giorgio Cecchetto e il Raboso 2009 De Stefani.

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