Suor Elena e i suoi incontri con Papa Leone XIV: «Semplice e umile»

Suor Elena Occhialini è la superiora del convento delle agostiniane a Mira, in provincia di Venezia: «L’ho visto cinque volte nelle Filippine, l’ultima volta a novembre a Roma»

Alessandro Abbadir
Suor Elena Occhialini, prima a sinistra, a novembre con il cardinale Robert Prevost, ora Papa Leone XIV
Suor Elena Occhialini, prima a sinistra, a novembre con il cardinale Robert Prevost, ora Papa Leone XIV

«Conosco il nuovo Papa da circa 20 anni: è una persona alla mano, umile e sempre in difesa degli ultimi. Ho parlato l’ultima volta con lui a Roma lo scorso novembre. Proveremo ad invitarlo a farci visita al monastero a Mira, pur sapendo le difficoltà che ciò comporterà anche in termini di sicurezza».

A raccontarlo al nostro giornale è suor Elena Occhialini, superiora delegata del Convento di clausura delle suore agostiniane che si trova a Mira Porte.

Suor Elena ha 66 anni, è originaria di Pescara e per decenni è stata suora missionaria in diversi Paesi del mondo.

L’occasione per parlare del nuovo Papa è stata sabato, una giornata di festa che ha consentito al convento, in via eccezionale, di aprirsi alle associazioni del territorio per parlare dei progetti per l’Africa.

Suor Elena Occhialini: "La mia conoscenza ventennale con Papa Prevost"

«Papa Prevost è stato generale dell’Ordine agostinano dal 2001 al 2013», racconta suor Elena Occhialini, «Durante questi anni è venuto 5 volte a visitare la Comunità quando ero in missione nel monastero di Bulacan, nelle Filippine. Ho potuto sperimentare la sua attenzione paterna per le comunità, sia maschili che femminile. La prima volta che ci ha fatto visita nelle Filippine è stato nel 2004».

Papa Leone XIV, americano di Chicago, è stato molti anni in Perù. Poi è stato eletto generale dell'Ordine agostiniano a Roma, prima di tornare negli Stati Uniti e fino a quando Papa Francesco gli ha chiesto di tornare come vescovo nel posto in cui era stato come missionario in Perù per tanti anni.

«Del Perù» ricorda suor Elena Occhialini «Papa Leone XIV ha avuto la cittadinanza onoraria, di cui è molto orgoglioso. L’ultima volta che l’ho incontrato è stato lo scorso novembre, quando era già cardinale. Ero a Roma ad un corso sulla Regola agostiniana che era tenuto all’istituto Patristico Agostiniano. Lui ha sempre mantenuto i rapporti con l’ordine sia da vescovo che da cardinale. Da cardinale a Roma aveva un suo appartamento, ma al mattino andava alla Curia generalizia per celebrare la messa e poi faceva colazione con i confratelli. Poi alla fine della giornata tornava al suo appartamento».

La suora superiora va nel dettaglio del loro ultimo incontro. «L’ultima volta che l’ho incontrato è stato appunto a Roma, un mattino di mercoledì, lo scorso novembre. In quell'occasione avevamo udienza con Papa Francesco. Lui stava andando a dire la messa quando ci siamo visti e questa è stata per me l’occasione per salutarlo e scambiare con lui una conversazione».

Suor Elena Occhialini delinea poi da quanto lo ha conosciuto, alcune caratteristiche di Papa Leone XIV. «È una persona estremamente semplice, batte tantissimo sull’umiltà. Terribilmente alla mano, ti mette a tuo completo agio. Quando era generale dell’ordine viaggiava da solo, in macchina, anche per viaggi molto lunghi. Quando era stanco accostava, dormiva in macchina e poi riprendeva tranquillamente il viaggio».

Per suor Elena, Papa Prevost ha delle grandi qualità che via via tutti i cristiani e le persone non credenti scopriranno. «Papa Leone XIV è sicuramente una persona con una preparazione sia umana che teologica non indifferente» racconta la suora superiora «ma è tanto alla mano. Nel nostro ordine per noi è stato padre, ma anche tantissimo come un fratello».

«Una cosa che mi ha colpito tantissimo» sottolinea la religiosa «è che subito dopo essere stato eletto, lui è tornato a dormire nel suo appartamento».

Il sogno resta quello che abbia modo di far loro visita al monastero delle suore di clausura a Mira. «Sarebbe bello» dice con un grande sorriso suor Elena «ma capiamo che è difficile. Spostare un Papa per motivi di sicurezza è davvero complicato. Comunque ci proveremo. L’invito ovviamente per una visita di questo tipo dovrebbe partire dal vescovo e dalle autorità civili, non certo da noi».

Resta dunque la speranza di vedere prima o poi papa Leone XIV, se non proprio a Mira, magari a Venezia.

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