Risate, lacrime, emozioni rileggendo Sergio Saviane

SATIRA. Saviane nel 2000 con gli amici di Malox
Un reading - anche se certuni che hanno fatto le tecniche non lo sanno e possono stupirsene - è sempre un po' lungo e un po' noioso. A meno che non si leggano brani di Totò e - forse - di Woody Allen. Chi avesse assistito alla parte finale della serata «Savian Contrario», sabato a Castelcucco, sentendo il pubblico prima ridere a crepapelle e poi piangere di emozione, avrebbe dovuto ricredersi. Anche perchè avrebbe scoperto che la duecentesca chiesetta di Santa Lucia, su cui s'era ripiegato per ragioni meteorologiche, era, alle 23,30, ancora strapiena degli stessi che erano arrivati alle 21 in punto. Il reading era incentrato su una specie di celebrazione, a dieci anni dalla scomparsa, della figura di Sergio Saviane, giornalista, scrittore, padre della critica televisiva e inventore di uno speciale lessico. Proprio a Castelcucco, Saviane aveva passato gli ultimi anni di vita e, infatti, la serata era stata fortemente voluta dal Comune pedemontano, oltre che dalla Provincia. Grazie alla lettura partecipata e, a tratti altamente teatralizzata di Gigi Mardegan (una specie di Saviane che leggeva se stesso, anche grazie a un timbro di voce molto assimilabile), anche chi di Saviane aveva letto poco o nulla ha potuto felicemente riscoprirne l'attualità. Le letture erano iniziate con qualche pagina di «Festa di Laurea» e si sono concluse con scoppiettanti brani su Gianni Letta, Luciano Benetton e le «sorprese della piscina del golf club». Dopo le letture, introdotte da Toni Frigo e rese ancor più incisive dalla suggestiva «location», dai filmati montati e scanditi da Parallelo multivisioni e dai brani eseguiti alla chitarra da Paolo Montini, il microfono è andato a Giancarlo Saviane, il fratello di Sergio, che ne ha ricordato alcuni momenti e tratti del carattere. Poi è toccato ad alcuni abitanti di Castelcucco tratteggiarne la figura umana, raccontando quel nobiluomo diventato compaesano partecipe della vita locale. Ultimo intervento, quello di Francesco Candiago, figlio dell'editore di Malox, Lelle, che ha ricordato, commosso, la figura di quella specie di «nonno acquisito». La serata è stata così noiosa che qualche masochista ha chiesto di ripeterla altrove. E sarà pure oggetto di una trasmissione televisiva. (a.f.)
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