La Venezia di Paolo Del Giudice vaporose e inedite apparizioni

L’esposizione delle opere dell’artista trevìgiano viene inaugurata oggi alle 18 nella cornice di Villa Emo a Fanzolo di Vedelago

«Si può ancora dipingere Venezia, la città da tre secoli più rappresentata al mondo, senza cadere nel banale o nel già detto»? Alla domanda risponde con un’esauriente mostra l’artista trevigiano Paolo Del Giudice, la cui ricerca artistica è stata oggetto di due tesi di laurea magistrale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. “Inseguire Venezia” è il titolo dell’esposizione che viene inaugurata oggi alle 18 a Villa Emo di Fanzolo di Vedelago, con il coordinamento artistico di Silvia Canton. Le tele, risposta e sfida alla domanda iniziale, entrano nei canali interni della città lagunare, visitano chiese, si soffermano su dettagli architettonici come porte, grate, mensole, balconi, tutti inconfondibilmente veneziani. Da tutte emerge l’originale figura artistica di Del Giudice che focalizza l’attenzione sul suo rapporto con il territorio locale, trevigiano e veneto. «Le sue opere – sottolinea Silvia Canton – saranno disposte nelle sale, nell’oratorio e nelle barchesse laterali della straordinaria realizzazione civile di Andrea Palladio, in un ideale dialogo con gli affreschi di Giambattista Zelotti che rivestono le sale del piano nobile di villa Emo». I dipinti non hanno un ordine cronologico, ma si snodano in un percorso tematico che inizia con le grandi vedute aeree, anche recentissime della città che si perde o nasce dalla laguna, plana poi sul Canal Grande fino all’area Marciana, insistendo sulla Basilica e le vicine Prigioni. «È una mostra – scrive il critico d’arte Nico Stringa – che ci presenta l’itinerario di un artista che ritorna neofita per vivere, come la prima volta, l’intensità di un’esperienza estetica alla stregua di un’apparizione» . La mostra resterà aperta fino al 2 settembre tutti i giorni 10-18. —

Alessandro Valenti

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