Irene che diventerà grande come Van Gogh e che intanto aiuta i bambini ammalati

Ha 10 anni, viene da Istrana e inaugura già la prima mostra. Con un desiderio: il ricavato andrà a Pediatria oncologica

Avere dieci anni non significa soltanto desiderare lo smartphone alla moda o le scarpe griffate, come quelle del compagno o della vicina di banco. Frequentare la quinta elementare, oltre a svolgere i compiti scolastici e partecipare alle attività collaterali, non vuol dire solamente addormentarsi di fronte a uno schermo o impantanarsi in una chat WhatsApp. Irene Gemin, di Istrana, è una ragazzina come tante altre: ama i cartoni animati, adora divertirsi con gli amici e si perde nelle colorate avventure di "Masha e Orso", uno dei cartoon più amati dai piccoli.

Oltre a questo, però, ha scoperto di avere un talento particolare, ispirato proprio dalla piccola bimba e dal fido compagno animale che abitano il piccolo schermo: quello per la pittura, con un amore forte per Vincent Van Gogh. «Diventerò famosa come Van Gogh!”, esclamava Masha in una puntata del cartoon. E proprio da lì, per Irene, è divampata la passione con un "Eureka!" a colori e la voglia di emulare le gesta del genio olandese, con uno stile tutto suo. Ma cosa sarebbe del talento, se non incontrasse uno sguardo capace di riconoscerlo al volo? Beppe Fantin, noto vignettista trevigiano, si è imbattuto nei dipinti di Irene restando abbagliato da questa sua semplicità nello stemperare e unire i colori; da qui, l’idea. Perché non organizzare una mostra, per poter condividere con gli altri la stessa sensazione provata?

Dopo l’assenso dei genitori di Irene, papà Marco e mamma Lisa, Fantin, con l’aiuto di Rosita Renosto e dello scrittore Paolo Latini, ha creato il contesto: sabato 25 gennaio, il Mecenate Tea Lounge di Treviso ospiterà l’inaugurazione della prima personale della giovanissima pittrice, titolata semplicemente “Astratta” e veleggiante in quel colore primordiale, puro, attinente agli stati d’animo di una creatura che si inizi ad affacciare con occhi più aperti sul mondo.

Irene, nel suo cosmo vivido e multiforme, caratterizzato da esplosioni e schizzi orientati a fare di ogni tela un’istantanea vivace di un sentimento, non pensa però solamente alla “gloria”: dipingere è un atto di libertà ma anche di gratitudine, magari con un occhio di riguardo a chi non sia nelle migliori condizioni per sorridere tutti i giorni. Grazie al patrocinio dell’Usl 2 della Marca e al suo direttore generale, Francesco Benazzi, la piccola discepola di Kandinskij e devota di Vincent potrà realizzare il suo richiesto desiderio: donare il ricavato derivante dalle vendite dei quadri esposti al Mecenate Tea Lounge al reparto di Pediatria oncologica del Ca’ Foncello di Treviso, che Irene ha voluto visitare proprio lo scorso venerdì.

Accolta dal primario, il dottor Stefano Martelossi, e dallo staff medico, Irene ha condiviso una foto insieme e acceso l’ispirazione, chissà, per creare nuovi quadri pensando anche a quei bambini che inventano arcobaleni con lo sguardo, proiettato oltre le finestre di un ospedale.

All’inaugurazione della mostra (dalle ore 18 e a ingresso libero) saranno presenti il sindaco di Treviso, Mario Conte, e l’assessore alla cultura Lavinia Colonna Preti, oltre al direttore Benazzi e al dottor Martelossi. Il vernissage verrà introdotto da Beppe Fantin, coadiuvato da Paolo Latini, Rosita Renosto e Lisa Zamberlan. L’invito è stato esteso anche a Red Canzian, che nonostante gli impegni artistici ha promesso che farà il possibile per esserci. Attesi anche Giancarlo Gentilini, Giuseppe Basso e Sandro Zampese. —


 

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