Al Salce la magia del fantasy nei manifesti di Renato Casaro

Una mostra a Treviso nella sede di San Gaetano. Visibili, fino al 29 marzo 2026, 40 disegni preparatori originali dei cartelloni per i capolavori del cinema

Elena Grassi
L'inaugurazione della mostra-omaggio al cartellonista Renato Casaro
L'inaugurazione della mostra-omaggio al cartellonista Renato Casaro

La fantascienza è un genere cinematografico che per propria natura permette l’incredibile. Non nel nostro caso perché per Renato Casaro non c’è stato nulla che non potesse essere immaginato, e sicuramente sarebbe felice (o forse lo è), che la prima mostra dopo la sua morte, a proseguire il ciclo a lui dedicato dal Museo Salce di Treviso, si intitoli proprio “Renato Casaro. Fantasy e Science Fiction”.

L’esposizione, inaugurata venerdì 19 dicembre nella sede di San Gaetano, ospita quaranta disegni preparatori originali, che il grande cartellonista trevigiano, mancato il 30 settembre scorso, aveva elaborato per produrre i manifesti di film indimenticabili come l’epico Flash Gordon (1980), i sognanti La storia infinita (1984) e Momo (1986), Le avventure del barone di Munchausen (1988) con le sue fantastiche atmosfere, e il dittico mitologico Conan il barbaro (1982) e Conan il distruttore (1984).

Daniele Ferrara, Gabriella Casaro ed Elisabetta Pasqualin
Daniele Ferrara, Gabriella Casaro ed Elisabetta Pasqualin

«Vogliamo continuare ad approfondire l’opera di Casaro per generi – spiega la direttrice del Salce, Elisabetta Pasqualin – e dopo le mostre dedicate alla commedia e al western, arriviamo alla fantascienza, proseguendo con determinazione il progetto espositivo permanente e riaffermando la centralità del suo inestimabile lascito artistico. L’archivio assicura la continuità della visione curatoriale di Casaro, che al nostro museo ha generosamente donato una parte significativa delle sue opere originali».

La prosecuzione del progetto, che nel futuro vedrà esposti i manifesti anche del genere storico, d’avventura, o giallo, è garantita dalla collaborazione della moglie Gabriella Casaro, che cura l’archivio personale del marito da oltre quarant’anni, contribuendo con le sue iniziative a celebrare la straordinaria capacità del maestro di catturare l’anima di un film e trasformarla in un manifesto.

L’allestimento di Gabriella Casaro, per questa mostra sulla fantascienza, ha un colpo d’occhio veramente potente, un respiro per l’anima, alimentato da autentiche opere d’arte che, ben oltre la funzione promozionale del film, creano universi nella mente del visitatore. «Proponiamo un viaggio tra mondi impossibili – commenta Gabriella Casaro – che Renato creava nelle sue visioni, attingendo ad un serbatoio infinito di immagini e suggestioni, ispirate da ritagli di riviste o libri, che strappava di getto, per poi classificarli pensando potessero essergli utili per creare i manifesti».

Un’occasione imperdibile per ammirare come Casaro abbia dato forma all’immaginario collettivo di un’intera epoca. «Il Museo Salce con questa mostra – chiude visibilmente commosso il direttore dei musei nazionali del Veneto, Daniele Ferrara – si conferma custode e valorizzatore di questo lascito unico, che Casaro voleva fosse messo a disposizione della popolazione e soprattutto dei giovani. Una sorta di galleria degli specchi della storia del cinema, rappresentata attraverso il genio inimitabile del maestro, che si definiva, umilmente, un artigiano. Aveva dei sensori nella società, che lo portavano alla sintesi del messaggio del film per il pubblico di ogni periodo storico, ma anche di quello di oggi, che viene inevitabilmente sollecitato dalla grandezza della sua arte. E non c’è intelligenza artificiale che tenga, perché la sua inventiva mostra sempre sviluppi imprevedibili». La mostra è aperta fino al 29 marzo 2026 dal venerdì al sabato, ore 10-18.

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