A Suoni di Marca il cine-cabaret di Renato Pozzetto

Il comico stasera, lunedì 1 agosto, sarà sul palco san Marco a partire dalle 20.30 con lo spettacolo (senza Cochi) "Siccome l'altro è impegnato"

TREVISO. «Suoni di Marca è una grande festa per giovani? E allora? Anch'io sono stato ragazzo e ti assicuro che me lo ricordo. Il mio modo di fare spettacolo di quando avevo vent'anni e di ora che ne ho qualcuno in più - diciamo 76? - si è sempre trovato bene viaggiando nel surreale, come i giovani». Renato Pozzetto, attore, cabarettista doc, comico dalla espressività dirompente, ma anche cantante che ha segnato una cinquantina d'anni di comicità in Italia, arriva stasera, a partire dalle 20,30, sul Palco San Marco di "Suoni di Marca”, con lo spettacolo "Siccome l'altro è impegnato".

Vuol dire che si presenta da solo? Senza Cochi con il quale nel 1964 ha debuttano all'Osteria dell'Oca prima di approdare alla reggia del cabaret, il Derby di Milano?

«Ho colto l'occasione di un suo impegno per fare uno spettacolo tutto mio, proponendo anche spezzoni di film che, altrimenti, non avrei potuto inserire in un'uscita comune visto che lui non c'era».

Film come "La casa stregata", "Un povero ricco", "Lui è peggio di me", tutti campioni al botteghino.

«Ebbene sì, ma anche "Le comiche" con Paolo Villaggio. E poi, non per vantarmi, ma questa kermesse che affronto con 4 musicisti di calibro piace molto e dal suo esordio a Bologna fino al passaggio per l'Accademia di Conegliano dello scorso novembre e poi Varese, Alessandria, Milano hanno segnato dei "tutto esaurito" in platea che mi fan ben sperare per la mia carriera futura».

Lei ha definito questo suo lavoro un cine-cabaret.

«Sì, mi è scappata, perchè dei film più divertenti propongo le risate più celebri inserite all'interno di uno spettacolo che resta teatrale nella sua essenza. Imperversano infatti anche le battute, le canzoni, gli slogan migliori di un repertorio iniziato agli albori del cabaret».

Cornice d'elite è la musica con gli intramontabili brani evergreen "Bella bionda", "La vita l'è bela", "Nebbia in Val Padana" "L'uselin de la comare".

«Sono note e momenti che mi riportano alla strada. Credo che io e la mia generazione dobbiamo molto alla strada, ai cortili, alle ginocchia sbucciate, alle osterie».

Con l'intramontabile stile fatto di cose semplici, ma innovativo, con Lucio Fontana, Luciano Bianciardi, Dario Fo, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, siete diventati dei punti di riferimento e d'ispirazione per i giovani artisti.

«E' nell'ordine naturale delle cose dello spettacolo e l'obiettivo di oggi a Suoni di Marca è appunto quello di conquistare tanti giovani, divertirli "in maniera intelligente" e invogliarli a guadare lontano, fino a "Là in mezzo al mar/ (dove) Ci stan camin che fumano/ Saran della mia bella che si consumano"».

 

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