Zero Branco, Samuele si salvò. A Possagno il dramma di Sifedine

È lunga la sequela di incidenti domestici provocati da auto in manovra, costati choc e dolore ai genitori, gravi ferite alle piccole vittime e qualche volta purtroppo la vita. Nel maggio 2009 un padre di casale è in vacanza con la famiglia al Cavallino. Facendo manovra nell’area del camping di via delle Batterie, colpisce il figlioletto di 22 mesi. Il piccolo viene ferito gravemente al torace, finisce in ospedale, ma per fortuna sopravvive.
Pochi mesi dopo, all’inizio di luglio, il dramma ha per teatro Sant’Alberto di Zero Branco. La storia della mamma che alla guida del suo muletto, travolge per sbaglio il suo bambino di 6 anni abbagliata dal sole, commuove la Marca. Il bambino, ferito in modo gravissimo alla testa, viene ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello. La sua vita resta appesa a un filo per giorni. Poi la miracolosa ripresa fino alla guarigione nella quale al momento del dramma nessuno osava credere. Il piccolo Samuele Favaro ha ripreso la scuola e sta bene.
Non ha purtroppo la stessa sorte Emilio Masetto, 12 anni, di Revine. Nel novembre del 2012 mentre scende dal camper guidato dalla mamma davanti alla scuola, resta impigliato con lo zaino al mezzo. Finisce sotto le ruote del camper e muore sotto gli occhi della mamma distrutta dal dolore.
Genitori incolpevoli che pagheranno per tutta la vita per un attimo di distrazione. Come il padre del piccolo Sifedine Abiach, 13 mesi, travolto anche in questo caso per errore dall’auto del papà. Il teatro della tragedia è il cortile di una casa di campagna a Possagno. Il padre, un 42enne di origine marocchina, fa manovra nel cortile di casa e non vede il suo piccolo Sifedine che gli corre incontro. Il bimbo muore mentre i genitori tentano una disperata corsa in auto verso il presidio medico.
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